Corriere del Trentino

Rogora marziana: doppio oro ai mondiali L’astro nascente si è imposta nel Boulder dopo aver dominato anche il Lead

- G. S.

ARCO È stato un mondiale ricco di soddisfazi­oni per il nostro movimento: la nazionale azzurra sta vivendo un gran rinnovamen­to e lavora non solo in vista di Tokyo 2020, ma anche verso Parigi 2024, quando alcuni dei ragazzi che ieri erano in gara ad Arco potrebbero calcare il palcosceni­co dei Giochi a cinque cerchi.

I mondiali giovanili all’ombra del Colodri si sono aperti sulla scia del successo di Ludovico Fossali nella speed senior a Hachioji: il 22enne di origini trentine a metà agosto aveva trionfato nel campionato iridato e guadagnato il pass per le Olimpiadi. Se lui è l’anello di congiunzio­ne tra la «vecchia» generazion­e di atleti e i nuovi talenti, a capeggiare le fila dei millennial­s di successo c’è Laura Rogora: l’atleta delle Fiamme Oro di Moena ha regalato alla nostra bandiera la prima e l’ultima gioia dei campionati di Arco. La romana ormai di casa a Trento ha letteralme­nte dominato la specialità della difficoltà fin dalle qualificaz­ioni, e in finale ha battuto la francese Arc Nolwenn, con identico punteggio ma potendo contare su una migliore semifinale. Laura ha scalato gestendo la tensione del grande appuntamen­to per il suo primo titolo junior nella lead, che ha fatto coppia con il secondo alloro iridato nel boulder, aggiunto solo ieri pomeriggio al suo già ricco palmares battendo un’atleta del calibro di Natalia Grossman.

Tornando alla difficoltà, tra i maschi rammarico per Filip Schenk: il gardenese aveva chiuso le semifinali da secondo, ma ha dovuto poi saltare l’atto conclusivo per un problema al dito. Nella Youth B (15-16 anni) dominio giapponese tra i maschi, mentre al femminile la francese di padre italiano Oriane Bertone ha vinto l’oro dimostrand­o di non essere solo una specialist­a dei blocchi. Nella Youth A (13-14 anni) il migliore degli italiani è stato Davide Marco Colombo: l’atleta dei Climbers Triuggio ha centrato la settima posizione.

Per quanto riguarda il boulder, abbiamo già detto della medaglia d’oro di Laura Rogora, a cui si è aggiunto l’ottimo quinto posto in finale di Camilla Moroni. Tra i maschi invece si è imposta ancora la scuola del Sol Levante: Sohta Amagasa ha conquistat­o il titolo di campione del mondo junior, mentre nella Youth B il thailandes­e Nichol Tomas ha fatto suo l’oro. Nel vento dell’est asiatico che soffia sulla specialità c’è anche un pizzico di sale nostrano: il giovane iridato under 16 è infatti maturato sulla scorta degli insegnamen­ti paterni, appresi direttamen­te da Manolo, nella terra del Mago. Al femminile è stata ancora Bertone a conquistar­e l’oro nella disciplina a lei più congeniale, ma ha fatto molto bene anche l’arcense figlia d’arte Alessia Mabboni, quinta in classifica tra le Under 16.

Nella speed Gabriele Randi è arrivato fino agli ottavi di finale tra i junior con Francesca Vasi quinta al femminile. Nella Youth B Marco Rontini ha conquistat­o la medaglia di legno, ma le grandi soddisfazi­oni per i nostri colori sono arrivate nella Youth A, sempre in rosa. Anna Calanca ha battuto Giulia Randi per una sudatissim­a e meritata medaglia di bronzo femminile.

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(Newspower) Scatenata Laura Rogora

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