L’industria riparte dopo l’estate: incognite Röchling, Iveco e Thun
C’è ottimismo tra i sindacati: superate le crisi peggiori. Il nodo dei multiservizi
BOLZANO L’estate sta finendo e l’industria riapre i battenti. Dopo anni difficili, nel mondo sindacale c’è finalmente un po’ di ottimismo. Le crisi degli ultimi anni sembrano superate e non si parla più di licenziamenti ma di integrativi e premi di produzione.
La tappa più importante è il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Fiom, Fim e uilm stanno lavorando ad una piattaforma unitaria e in autunno ci saranno le assemblee con i lavoratori. La trattativa rischia di essere lunga e complessa anche se, rispetto a qualche anno fa, le prospettive del settore non sono negative.
La situazione più critica la vivono attuale gli 800 lavoratori dell’Iveco che dallo scorso anno sono in cassa integrazione per quattro o cinque giorni al mese. «Le due commesse ministeriali si sono sbloccate ed è arrivata anche una importante commessa dall’Olanda. Questo dovrebbe garantire il lavoro per i prossimi 10 anni, martedì avremo il coordinamento unitario in cui l’azienda annuncerà le novità sullo scorporo di Iveco da Cnh industrial» spiega il segretario provinciale della Uilm Giovanni Pelella che guarda con fiducia anche alla situazione delle acciaierie Valbruna. «Al momento il lavoro non manca, dovremo però riprendere la trattativa sul premio di risultato che era stato ridotto lo scorso anno. Abbiamo fatto un accordo ponte fino a giugno ma ora la trattativa deve ripartire».
Qualche preoccupazione c’è per Aluminium Bolzano che in primavera aveva annunciato la cassa integrazione che però non è mai stata attivata. Ora i sindacati attendono novità dall’azienda.
Qualche riassetto importante potrebbe esserci invece i lavoratori del settore chimica, gomma plastica e vetro. I riflettori sono puntati sulla Röchling di Laives. In estate il gruppo ha fatto fuori lo storico direttore Renzo Magnabosco e la direttrice del personale Tamara Tonioni creando non poca inquietudine tra gli operai. «Il gruppo ha avviato una importante ristrutturazione tagliando anche alcuni rami di ricerca. A Bolzano tre ricercatori ci hanno rimesso il posto. Ora — chiarisce il segretario della Femca Cisl, Klaus Kaneider — attendiamo di prendere un incontro con la nuova dirigenza per capire che cosa succederà».
Tra le situazioni monitorate anche dalla Femca ci sono pure la Autotest di Fortezza e la Thun a Bolzano. «Autotest ha fatto delle assunzioni di recente ma il gruppo ha chiuso alcuni stabilimenti in Germani e bisogna capire quali effetti questo avrà in Alto Adige. La Thun invece — prosegue Kaneider — ha annunciato una riorganizzazione ma non sono previsti tagli. Anche qui attendiamo di saperne di più».
Le situazioni più complicate sembrano essere risolte anche nel settore del commercio. «Con Metro le prospettive non sono cattive. Il rinnovo del contratto di affitto per 6 anni è stata una buona notizia, ora però va ripresa la trattativa sull’integrativo aziendale che era stato disdetto dall’azienda» fa sapere la segretaria della Filcams Cgil, Antonella Costanzo. «Le situazioni più gravi a livello nazionale, Mercatone Uno e Auchan, non toccano l’Alto Adige. Per noi — prosegue la sindacalista Cgil — la priorità è il contratto multiservizi che è fermo da sei anni. Nel mese di agosto tante fabbriche altoatesine hanno chiuso i battenti. Le prospettiva per l’autunno paiono buone, le principali situazioni di crisi paiono risolte tanto che tra i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil si respira un cauto ottimismo in vista dei prossimi incontri
Pelella (Uilm) «Veicoli da difesa, le nuove commesse dovrebbero garantire il lavoro per dieci anni»
Kaneider (Femca) «La riorganizzazione del gruppo Röchling ha avuto importanti effetti anche a Laives»