Cave, aumentano gli infortuni Piazza Dante prepara i controlli
Sedici gli incidenti verificatisi nel 2018 a fronte dei dieci dell’anno precedente. Tredici nel porfido La Provincia delibera il programma dei controlli. Marighetti (Fillea): «Ancora insufficienti»
Aumentano gli infortuni sul lavoro nel settore estrattivo. Nel 2018 si sono verificati sedici incidenti, a fronte dei dieci dell’anno precedente. Tredici gli infortuni nel porfido. La Provincia delibera il programma dei controlli.
TRENTO Nel corso del 2018 nel settore estrattivo trentino si sono verificati 16 infortuni, di cui 13 nel porfido. L’anno precedente gli incidenti rilevati erano nel complesso 10, di cui 9 nel porfido. Il Servizio minerario della Provincia «non rileva particolari criticità» e la giunta ha deliberato il programma dei controlli nel settore per il 2019: «Troppo pochi» secondo Moreno Marighetti della Fillea, che ricorda come «la sicurezza rimanga una delle questioni prioritarie ancora aperte, anche a livello nazionale». E venerdì si terrà a Milano il prossimo incontro per il proseguo della trattativa sul contratto collettivo nazionale: «Pronti allo sciopero se non ci saranno aperture».
144 le cave in attività registrate nel 2018, di cui 88 di porfido, 45 di inerti, 6 a prevalente uso industriale e altrettante di marmi, pietre ornamentali e da costruzione. Il Servizio minerario, preposto al controllo in tema di salute e sicurezza sul lavoro, ha effettuato una media di 275 sopralluoghi all’anno fra il 2014 e il 2018, emettendo 3 diffide e 62 sanzioni amministrative ai sensi della legge provinciale sulle cave, assumendo 21 provvedimenti ai sensi delle norme di polizia mineraria e trasmettendo 20 notizie di reato all’autorità giudiziaria. Nello stesso arco di tempo l’Uopsal ha effettuato dai 5 agli 8 controlli all’anno su 36 aziende: 11 per inchieste su infortuni, 16 per inchieste su malattia professionale e 9 per segnalazioni o denunce. In 4 casi sono state riscontrate irregolarità.
Dopo un incontro con lo stesso Marighetti, Fabrizio Bignotti della Filca e due rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza avvenuto nelle scorse settimane, la Provincia ha deliberato il programma dei controlli per il 2019, in particolare per il settore del porfido, che saranno effettuati da Servizio minerario, Servizio lavoro e Uopsal: le verifiche sull’effettuazione delle attestazioni da parte dei datori di lavoro sulla sicurezza dovranno essere almeno 10. «Troppo poche — commenta Marighetti — la sicurezza è uno dei temi importanti anche della nostra piattaforma unitaria a livello nazionale, per questo abbiamo richiesto l’istituzione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali, due per i distretti produttivi con più di 500 lavoratori, che nemmeno in Trentino siamo riusciti a normare».
La Provincia ha accolto la richiesta dei sindacati di prevedere un confronto costante attraverso riunioni periodiche fra Servizio minerario, Uopsal e Centrofor, l’ente bilaterale del settore edile che in base a una recente convenzione stipulata dalla Commissione paritetica salute e ambiente del settore porfido (composta da rappresentanti datoriali e sindacali) si occuperà delle tematiche legate agli infortuni sul lavoro.
Venerdì i sindacati torneranno al tavolo delle trattative sul contratto collettivo nazionale: «Bloccato sia sulla parte economica, sia sulla richiesta datoriale di introdurre la stagionalità nel settore lapideo, di assumere, cioè, i lavoratori a marzo e licenziarli a novembre, mentre ora nei mesi invernali sono in cassa integrazione. Se su questo e altri punti non ci sarà apertura proclameremo lo sciopero».