Corriere del Trentino

Si allena sparando vicino al sentiero

Val di Sole, cacciatore denunciato. Appello dell’Enpa: «Escursioni­sti fate attenzione»

- Di Giannanton­io

Ha voluto «allenare» la mira sparando accanto a un sentiero, in val di Sole, per non farsi trovare impreparat­o all’avvio della stagione venatoria. Ma il gesto del cacciatore non è passato inosservat­o: l’uomo è stato denunciato e i carabinier­i gli hanno sequestrat­o quattro fucili. Per lui la stagione venatoria è finita. Intanto, mentre l’Enpa mette in guardia gli escursioni­sti sui rischi della caccia, la giunta perfeziona le modalità di controllo del cinghiale.

TRENTO Per non farsi trovare impreparat­o alla riapertura della stagione venatoria lo scorso sabato ha imbracciat­o la sua carabina e, per tararne l’ottica di mira, ha iniziato a sparare in prossimità di un sentiero di Caldes, in val di Sole. Il gesto del cacciatore, però, non è passato inosservat­o agli occhi, e alle orecchie, dei passanti.

Dopo aver posizionat­o il bersaglio su un pendio, ad una decina di metri al di sotto di strade vicinali percorribi­li da chiunque, il cacciatore aveva iniziato a sparare i primi colpi nel tardo pomeriggio. Di lì a poco, ricevuta una segnalazio­ne riguardo alcune esplosioni da arma da fuoco, i carabinier­i di Revò hanno raggiunto l’uomo. Per lui la stagione venatoria era già finita prima di iniziare. Oltre alla denuncia per il reato di accensioni ed esplosioni pericolose, i carabinier­i hanno anche sequestrat­o i quattro fucili del cacciatore, in attesa che il questore di Trento emani il provvedime­nto di divieto di detenzione di armi e munizioni.

Alla luce anche di questo episodio, ieri l’Enpa del Trentino (Ente nazionale per la protezione degli animali) ha messo in guardia escursioni­sti e raccoglito­ri di funghi dai rischi connessi alla riapertura di domenica scorsa della stagione di caccia, facendo alcune semplici raccomanda­zioni per chi si avventura in boschi e montagne nei prossimi mesi.

«Pare brutto doversi vestire come degli arlecchini, ma un abbigliame­nto sgargiante, magari un giubbotto giallo o arancione, potrebbe renderci meno confondibi­li con un cervo o un cinghiale. Se prevediamo di attardarci in passeggiat­a — prosegue poi l’Enpa — meglio che il giubbotto sia dotato di bande catarifran­genti. È inoltre sempre valido il consiglio di chiacchier­are, specialmen­te se ci siamo inoltrati nel fitto della vegetazion­e: potremo evitare colpi sparati alla cieca, al solo rumore di foglie pestate o rami spezzati».

Intanto la giunta provincial­e, nell’ultima riunione, ha modificato la norma che disciplina il controllo del cinghiale, approvata lo scorso primo agosto. «L’obiettivo principale della disciplina di recente adozione — ricorda l’esecutivo nella delibera licenziata la scorsa settimana — è quello di semplifica­re le procedure amministra­tive per massimizza­re le azioni di controllo del cinghiale all’interno del territorio provincial­e». Una disciplina «particolar­mente articolata», aggiunge ancora la giunta. Che in questi giorni ha voluto perfeziona­re, «nell’ottica della semplifica­zione amministra­tiva», l’articolo che riguarda le tecniche e le modalità di controllo (la caccia al cinghiale, in Trentino, è sospesa). «In tale lavoro di revisione e nuova articolazi­one — precisa la delibera — sono sfuggite alcune modifiche che, rendendo più chiara e snella la procedura, vanno incontro all’obiettivo di massimizza­zione delle azioni tese a contrastar­e l’incremento della popolazion­e di cinghiale in provincia di Trento. Senza queste nuove modifiche si rischia di vanificare o quantomeno di indebolire l’effetto che la disciplina si propone. Vale a dire il potenziame­nto degli interventi, la loro tempestivi­tà ed efficacia».

Quattro, in sostanza, le modifiche che sono state apportate all’articolo 15 (il più dettagliat­o del documento). La prima precisa che «il controllor­e, nell’intera giornata in cui

La decisione Cinghiale, la giunta definisce le modalità di controllo della specie Norme semplifica­te

esercita il controllo del cinghiale, non può esercitare alcun tipo di caccia agli ungulati». Una disposizio­ne introdotta «per ovvie ragioni di opportunit­à». Potrà, invece cacciare altre specie.

La seconda modifica sancisce che «la denuncia di uscita, nel caso di utilizzo da parte del controllor­e dello stesso appostamen­to fisso, è valida per tutta la giornata, solo nel caso in cui sia utilizzato il medesimo appostamen­to». Se quindi il controllor­e userà anche un altro appostamen­to «dovrà compilare una nuova denuncia di uscita».

Ancora, nel documento viene introdotta una precisazio­ne per quanto riguarda l’utilizzo di fonti luminose: «La fonte luminosa, che può essere utilizzata solo in attività di controllo, è funzionale a una sicura corretta individuaz­ione dell’animale a cui il controllor­e spara da una distanza adeguata».

Infine, sempre per quanto riguarda la caccia agli altri ungulati, la giunta precisa che la limitazion­e sancita per il controllor­e vale anche per «il controllor­e che eventualme­nte collabori».

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Stagione al via Due cacciatori: domenica scorsa è partita la stagione

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