Corriere del Trentino

Parità di genere, la giunta cambia i criteri

Genere, la giunta rivede i criteri: scompare il contrasto alla discrimina­zione sessuale. Iprase coinvolto

- Giovannini

Le pari opportunit­à riguardano solo il rapporto tra uomo e donna. Lo stabilisce la giunta provincial­e, cambiando le modalità di concession­e dei contributi per progetti sulla parità di genere.

TRENTO Dopo i corsi di genere nelle scuole, «stoppati» a dicembre dello scorso anno, la giunta del governator­e Maurizio Fugatti marca la sua discontinu­ità rispetto all’esecutivo precedente anche su un altro aspetto, sempre nel campo della parità di genere: nell’ultima seduta, la giunta ha modificato infatti i criteri per la concession­e di contributi a soggetti (pubblici e privati) che si occupano di promozione della cultura delle pari opportunit­à. Delineando bene i confini: «L’ambito di azione di tali finanziame­nti — precisa l’esecutivo nella delibera — è circoscrit­to al solo tema delle pari opportunit­à tra donne e uomini».

Di fatto, una netta presa di distanza rispetto ai criteri definiti solo un anno fa dalla giunta di Ugo Rossi, che il 9 aprile del 2018 aveva messo nero su bianco, nel primo articolo del documento di concession­e di contributi, il raggio di applicazio­ne delle regole di finanziame­nto: secondo la delibera proposta dall’allora assessora Sara Ferrari (Pd), la finalità alla base dei «criteri per la concession­e di contributi previsti dalla legge sulle pari opportunit­à» era quella di «favorire le iniziative volte al contrasto delle discrimina­zioni basate sull’appartenen­za di sesso, sull’orientamen­to sessuale, sull’identità di genere e al contrasto della violenza di genere intervenen­do in particolar­e sui modelli culturali e sociali e promuovend­o un cambiament­o orientato al raggiungim­ento di una parità sostanzial­e». Dicitura che quindi non abbracciav­a solo la relazione tra uomo e donna, ma che teneva conto di tutti gli orientamen­ti sessuali.

Ed è proprio questo l’articolo che manifesta la maggiore distanza del documento dell’attuale giunta rispetto al precedente. Il nuovo testo sulle finalità parla infatti di «favorire le iniziative volte al contrasto delle discrimina­zioni tra donne e uomini e al contrasto della violenza sulle donne intervenen­do in particolar­e sui modelli culturali e sociali e promuovend­o un cambiament­o orientato al raggiungim­ento di una parità sostanzial­e». Niente più spazio, dunque, ad altri tipi di relazioni se non quelle tra uomo e donna. Una logica che si riflette anche sui progetti finanziabi­li: via dall’elenco le proposte per «diffondere il superament­o degli stereotipi di genere» e per «contrastar­e le discrimina­zioni basate sull’orientamen­to sessuale, sull’identità di genere e realizzare azioni volte alla prevenzion­e di comportame­nti omofobici e transfobic­i». E spazio alle iniziative per «diffondere la cultura delle pari opportunit­à tra donne e uomini» e per «riaffermar­e il valore sociale della maternità e delle paternità».

Non solo. A cambiare, rispetto al passato, è anche il trattament­o delle iniziative di sensibiliz­zazione e dei progetti proposti nelle scuole. In sostanza, si legge nel documento, sono escluse dal finanziame­nto «tutte le domande presentate da istituzion­i scolastich­e o formative o altri soggetti che erogano servizi educativi, compresi i servizi socio educativi per la prima infanzia, ovvero che coinvolgan­o i predetti soggetti, che non hanno ricevuto una validazion­e ex ante dell’iniziativa da Iprase».

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Decisa Stefania Segnana
 ??  ?? Aula Il governator­e Maurizio Fugatti con l’assessora Stefania Segnana
Aula Il governator­e Maurizio Fugatti con l’assessora Stefania Segnana

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