La «Via Alpina», viaggio nel cuore delle Dolomiti
Non sono solo i valichi alpini o le ascese alle cime più alte ad accompagnare alla conoscenza dell’Arco alpino, questo variegato spazio naturale europeo, ricco di tradizioni, multilingue e da sempre caratterizzato dagli scambi culturali. C’è anche la Via Alpina, un progetto realizzato dalla Convenzione delle Alpi, il Trattato internazionale ratificato nel 1991 da otto Paesi — Germania, Austria, Italia, Francia, Svizzera, Slovenia, Liechtenstein e Principato di Monaco — e dall’Unione Europea per garantire lo sviluppo sostenibile dell’Arco alpino.
Sulla scia degli «storici» sentieri europei ecco dunque che la Via Alpina è stata tracciata come un percorso transalpino di lunga percorrenza che, fungendo da simbolico collegamento tra gli otto Paesi firmatari, attraversa 30 regioni, cantoni, länder e più di 200 comuni: 342 le tappe di cui 58 transfrontaliere. Il 2002 l’inaugurazione ufficiale; con gli anni seguono iniziative e strumenti di promozione multilingue, si realizzano progetti sul miglioramento della sostenibilità dell’offerta turistica e sulla conoscenza dei singoli territori (www.via-alpina.org).
Il suo tracciato — dall’Adriatico al Mar Ligure, da Trieste al Principato di Monaco per un totale di 5.000 chilometri di sentieri escursionistici —– si compone di cinque percorsi distinti da un colore e dal segnalino di un triangolo nel rispettivo colore con le lettere «VA»: quello che interessa il Trentino-Alto Adige è il giallo.
L’avvio è a Trieste e dopo aver condotto l’escursionista nel roccioso e arido paesaggio carsico, quindi sulle Alpi Carniche meridionali, la Via Alpina entra nel cuore delle Dolomiti del Cadore e di Fassa. Eccoci dunque ad abbracciare La «Via Alpina» è un progetto transfrontaliero di lunga percorrenza che attraversa trenta regioni, cantoni, Länder e più di duecento Comuni. Le tappe sono 342. con il nostro cammino il leggendario massiccio della Marmolada e ad attraversare lo spettacolare Parco naturale Sciliar-Catinaccio; ovviamente non manca una rete di sentieri alternativi o complementari per favorire la scoperta di questo affascinante patrimonio alpino. L’itinerario procede oltre la valle dell’Isarco, scende a Bolzano e al cospetto delle severe Alpi Sarentine raggiunge la soleggiata conca di Merano. Da qui il sentiero risale le Alpi Venoste fino a raggiungere il Niederjoch (3.019 m), il punto più in quota della Via Alpina, nelle immediate vicinanze del luogo in cui venne scoperta la mummia Ötzi. Valicato il confine con l’Austria, oltre la vetta del Similaun e i ghiacciai dell’Ötztal, si scende verso la valle dell’Inn per risalire nuovamente incontrando i generosi alpeggi dell’Allgäu, fino al raccordo con gli itinerari giallo, rosso e viola a Oberstdorf, in Baviera. È preferibile percorrere i singoli tratti nei mesi estivi anche per trovare i rifugi aperti.