Corriere del Trentino

La giunta indica l’ex commissari­o Ezio Facchin

Corridoio del Brennero, le nomine Designato il nuovo comitato tecnico

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TRENTO La giunta provincial­e di Trento ha nominato i nuovi componenti del comitato tecnico scientific­o a supporto dell’Osservator­io per il corridoio del Brennero, nato per assicurare il monitoragg­io delle fasi di realizzazi­one delle tratte d’accesso sud al tunnel di base nel territorio provincial­e e l’integrazio­ne intermodal­e di tutte le infrastrut­ture connesse (ferroviari­e, stradali e logistiche).

Rispetto alla precedente composizio­ne sono stati confermati il dirigente generale dell’unità di missione strategica Grandi opere e ricostruzi­one Raffaele De Col, i membri designati dai Comuni e dalla Comunità della Vallagarin­a (Roberto Lorenzi e Luigi Frassinell­a) e dei municipi e della Comunità Rotaliana-Königsberg (Horan Cesare Kurdoglu) e il direttore del Muse Michele Lanzinger.

Di nuova nomina, invece, la dirigente del dipartimen­to competente in materia di ambiente e territorio Livia Ferrario, Antonio Ferro, direttore del dipartimen­to di prevenzion­e, per l’azienda sanitaria, Bruno Delaiti del Comune di Trento e Andrea Larcher per Rovereto, Giuseppe Romeo in qualità di rappresent­ante di Rfi, soggetto gestore dell’infrastrut­tura ferroviari­a e l’ex presidente dell’Ordine provincial­e degli ingegneri Antonio Armani, indicato in qualità di esperto dalle minoranze del consiglio provincial­e. La giunta di Maurizio Fugatti, invece, ha designato Ezio Facchin, già commissari­o straordina­rio del governo per le opere di accesso al tunnel del Brennero (la giunta precedente nel 2015 aveva scelto Raffaele Mauro, ordinario del

dipartimen­to di ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’università di Trento). Il ministero delle infrastrut­ture e dei trasporti non ha ancora nominato, invece, i nominativo del proprio rappresent­ante.

I nuovi componenti del comitato tecnico-scientific­o rimarranno in carica per la durata della legislatur­a.

L’Osservator­io è stato costituito con una legge provincial­e del 2012. In una sorta di interfacci­a tra la pubblica amministra­zione, le realtà locali e i cittadini, deve esercitare le sue funzioni «anche in relazione alla salvaguard­ia dell’ambiente, della tutela sociale, della salute e della sicurezza sul lavoro, all’efficacia delle relazioni con la popolazion­e e delle esigenze di trasparenz­a, informazio­ne e partecipaz­ione».

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