Corriere del Trentino

Entusiasmo Cortese «Il mio Levico ha personalit­à»

- Stefano Frigo

«Questi sono i lunedì più belli, la squadra che alleni ti sembra la più forte di tutte e tu sei un grande tecnico». Roberto Cortese, allenatore del Levico, è ovviamente di buon umore dopo il più che convincent­e esordio dei suoi in campionato. I termali si sono imposti per tre a uno contro la Castellanz­ese al termine di novanta minuti molto convincent­i.

Cortese, si aspettava un avvio di stagione così positivo?

«Diciamo che una settimana fa a Bolzano in Coppa Italia eravamo stati troppo brutti per essere veri. Lavoro con questi ragazzi da quaranta giorni e so quali sono le loro potenziali­tà, in particolar­e mi è piaciuto il primo tempo e il carattere dimostrato nei secondi quarantaci­nque».

Il successo Larga vittoria per 3-1 contro la Castellanz­ese al debutto

Già perché siete passati dallo sfiorare il tre a zero a trovarvi sul due a uno, una situazione non semplice da gestire.

«Esatto, al di là delle questioni tecnico-tattiche mi è piaciuto lo spirito che tutti quanti hanno messo in campo. Dopo aver costruito molto e speso parecchio a livello fisico abbiamo rischiato di accusare eccessivam­ente la loro rete ma così non è stato, siamo rimasti lucidi chiudendo il discorso con la terza marcature».

L’età media degli undici titolari era poco più di vent’anni (20,5 per la precisione), non è un azzardo eccessivo?

«Si tratta di una scelta fatta insieme alla società, si è deciso di puntare sui giovani sapendo quelli che sono i pro e quelli che potranno essere i contro. Se poi consideria­mo che a partita in corsa hanno fatto il loro esordio un ragazzo del 2002 (Nicola Sartori) e uno del 2003 (Anxhelo Kojdheli) ci renderemo conto che abbiamo concluso con una media inferiore ai 20 anni».

A fianco a questa truppa di under ci sono tre-quattro elementi che conducono le danze.

«Che poi tanto vecchi non sono, Pralini un classe ’93 è stato protagonis­ta di una partita pazzesca, Cardore è del 96 e per la categoria è un vero e proprio lusso. Poi c’è l’argentino Galesio…».

Già, per l’attaccante sudamerica­no subito una doppietta: un gran bel biglietto da visita non c’è che dire.

«Stiamo parlando di un ragazzo che quando abbiamo giornate di riposo si allena da solo chiedendo programmi specifici al nostro preparator­e, un atleta con la testa sulle spalle. Un vero e proprio esempio per i più giovani dentro e fuori dal campo e non lo dico tanto per dire. Come giocatore si tratta della classica prima punta che in area di rigore difficilme­nte sbaglia, starà a noi metterlo nelle condizioni migliori per esprimersi».

Non è che questo avvio così scoppietta­nte vi faccia fare strani pensieri?

«Nella maniera più assoluta. Non abbiamo ancora fatto nulla, iniziare bene ovviamente fa piacere ma la strada è ancora lunga e il nostro unico obiettivo rimane solamente la salvezza. Sono curioso di vedere come il gruppo reagirà nei momenti in cui i risultati non arriverann­o e la strada sarà in salita, avere una squadra giovane può essere pericoloso sotto questo punto di vista anche se i miei giocatori hanno una forte personalit­à».

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Festa La gioia dei giocatori del Levico dopo un gol segnato nella vittoria di domenica (foto Levico terme)

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