Dal cirmolo si ricavano mobili Pezzi pregiati per nuovi violini
L’utilizzo di gran parte del legname abbattuto dalla tempesta che ha interessato il Trentino a fine ottobre 2018, con venti eccezionali e devastanti che sul Passo del Manghen hanno raggiunto i
191 chilometri orari, è stato possibile grazie al lavoro intenso e continuo che negli ultimi dieci mesi ha visto l’impegno di una decina servizi della Provincia sul territorio e una collaborazione che ha accelerato i tempi di lavoro specialmente per l’esboscamento del legname e, contestualmente, del ripristino dei sentieri. Lo sottolinea con orgoglio Maurizio Zanin, responsabile dell’Agenzia delle foreste demaniali. «Da novembre, l’agenzia del demanio ha svolto un’attività specifica di formazione dei boscaioli delle ditte impegnate per il taglio e trasporto di alberi schiantati avvalendosi di istruttori svizzeri — già colpiti in passato da due episodi simili — che gratuitamente hanno formato i nostri istruttori e che a loro volta hanno raggiunto tutte le ditte trentine, facendo formazione ad oltre 300 operatori boschivi».
Anche questo è stato un passaggio importante per raggiungere il maggior volume di legname schiantato nel minor tempo possibile, legname in gran parte non degradato da insetti o da altro. La parte di legname che ha subito danneggiamenti è destinato al mercato delle biomasse per usi energetici. La maggior parte del materiale ricavato dalla tempesta entra invece nel mercato, subendo una trasformazione in segati, in modo particolare nel settore dell’imballaggio di legno (pallet e imballaggi industriali in particolare) e edilizia, mentre una grande quantità restante al mercato dei pannelli, della cellulosa. Ma anche per la realizzazione di mobili con il prezioso cirmolo. Una parte minore (1-2%) proveniente dalla foresta di Paneveggio e dalla val di Fiemme è destinato alla realizzazione di violini.
«Il legname con cui vengono fatti i violini è già stato selezionato, come tutti gli anni, per il processo di stagionatura — spiega Zanin — la foresta dei violini è stata toccata in maniera significativa ma è in gran parte in piedi: è nostra cura ripristinarla e dentro la foresta continuare la coltivazione delle piane per garantire questo tipo di prodotto».
Il dirigente Abbiamo svolto un’attività specifica di formazione dei boscaioli delle ditte impegnate sul territorio con esperti svizzeri