Festival «Transart»: mostre, musica e performance choc
Arte contemporanea, mostre, performance provocatorie, musica, in luoghi inconsueti, dalle fabbriche, alle ex caserme ai pascoli alpini. E’ il festival Transart in Alto Adige, che entra nel vivo in questi giorni. L’edizione 2019 ha in serbo per Bolzano eventi imperdibili e artisti di calibro internazionale attesi oggi e domani e destinati a richiamare un pubblico trasversale per età e interessi.
Questa sera a partire dalle 21 «Transart Digital Park» ospiterà, al capannone ExMasten di via Altmann a Bolzano Marco Cera, Artificiel, Lucas Paris e Line Katcho per un happy hour all’insegna delle performance audio-visuali. Una deflagrazione di colori, luci e suoni - nata in collaborazione con Mutek, il celebre festival canadese - che per tutta la notte trasformerà lo spazio industriale di Bolzano in un lunapark della creatività digitale, alle 23 l’apertura dell’Advanced Clubbing per gli amanti della movida.
La pianista classica e cantant pop Edna King, convertita recentemente all’elettronica con l’album «Pressurize», portarà in Alto Adige le sue linee vocali robotiche in bilico tra sintetizzatori e armonie dissonanti. A seguire sono attese le performance di Rrose e Surgeon.
Impegnato l’appuntamento di domani alle 12, quando Malga Hagner ospiterà «Florae», il nuovo progetto realizzato dal collettivo Bau in collaborazione con Transart. Il duo londinese Cooking Sections, formato dagli artisti Daniel Fernández Pascual e Alon Schwabe, si sviluppa a partire dalla celebrazione di fiori ed erbe per concentrarsi sulla riflessione dedicata all’impatto dei cambiamenti climatici sulla varietà della flora di alta quota.
Ma è giovedì prossimo al Museion che il festival portavoce di nuove identità e nuovi linguaggi saprà stupire il pubblico proponendo, per la seconda volta nella vita di Transart, il teatro sperimentale di Ontroerend Goed. A partire dalle 18.30, replica 21.30, il quarto piano di Museion si trasformerà in un inquietante
casinò in cui il collettivo belga guidato dal direttore artistico Alexander Devriendt inviterà i visitatori a sedersi al tavolo verde e giocare d’azzardo. Tutto fa parte della provocante performance «£¥€$»: alla libera interpretazione dell’osservatore leggere nel titolo «lies» (bugie), «eyes» (occhi), o semplicemente i simboli di sterlina, yen, euro e dollaro. Che si tratti di menzogne o di valute in circolazione, il protagonista della performance è pur sempre il vil denaro. Per una serata, Ontroerend Goed metterà il pubblico al centro del sistema economico per abbracciarne la follia, invitando ciascuno a vivere un’esperienza assolutamente fuori dal comune e a entrare nei panni dei padroni del mondo.
Ne nascerà uno spettacolo anticonformista che vuole essere un’analisi acuta della società del consumo e una brillante pièce teatrale con il fruitore che diventa protagonista della scena.
All’interno dell’intima sala da poker, una bisca clandestina e illegale, ciascuno potrà provare l’ebrezza di far parte per qualche ora di quell’elitario «1% della popolazione che fa girare l’economia mondiale». Partendo dalla massima di William K. Black, avvocato e docente americano specializzato in reati finanziari, secondo cui «il modo migliore per rapinare una banca è possederne una», il pluripremiato collettivo belga ricostruisce a scopo artistico un covo di intrighi basato sul trading in cui l’adrenalina e le decisioni sugli investimenti toglieranno al visitatore il tempo per riflettere. Scommettere, rischiare, far crollare interi sistemi e speculare su riprese e cadute metteranno al bando l’etica e resterà un solo scopo: vincere, accumulare.
Ricreando il sistema di alleanze e inimicizie che, al tavolo, trasformerà le persone in semplici complici o avversari,
«£¥€$» permetterà di riflettere su quanto astratti siano diventati i meccanismi del mercato finanziario e su quanto il suo funzionamento si fondi sull’unico presupposto della fiducia, spesso mal riposta. Un gioco spietato basato che offre una lezione sulle regole del capitalismo spinto da cui scaturirà un’ampia visione della complessità del sistema monetario e la consapevolezza del suo impatto sulla nostra vita. Ancora una volta il gruppo, che ha vinto numerosi premi internazionali e i cui lavori sono rappresentati nei maggiori festival del mondo, realizza un dispositivo scenico che porterà lo spettatore a interrogarsi sul ruolo con cui l’individuo si posiziona nel mondo di oggi.