Corriere del Trentino

Calenda sbarca in Trentino con sei comitati

Laura Scalfi ( Rovereto): «In provincia 20 adesioni al giorno». Raffaelli: no al trasformis­mo

- Dongilli

Decine e decine di bandierine su tutto il suolo italiano rivelano, nell’homepage del Movimento, la diffusione capillare dei comitati di «Siamo Europei»: sei campeggian­o anche in Trentino. Non c’è dubbio, si è rimboccato le maniche Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico e ora eurodeputa­to, dopo essersi chiuso alle spalle la porta del Pd in polemica con l’alleanza stretta dai dem con i Cinquestel­le. «Non è una nuova scissione — frena Mario Raffaelli, da subito in campo — Sono tutti elettori che di fronte all’alleanza giallo rossa sarebbero andati persi». «Abbiamo una ventina di richieste di adesione al giorno — esulta Laura Scalfi, dirigente scolastica e coordinatr­ice del comitato di Rovereto e storica esponente del Pd — C’è entusiasmo perché ci riappropri­amo di un modo di fare politica serio».

In un tempo in cui la politica vive spesso di slogan e social la ripartenza dal territorio, da quelli che una volta si chiamavano circoli o sezioni è un’intrigante novità. La strada è però ancora tutta da costruire: «Attualment­e — spiega Scalfi — sono nati i circoli di Trento (coordinato da Michele Bommassar), quello di Rovereto, quello di Dro (con Paola Moschini), quello di Pellizzano (con Ennio Pangrazzi) e quello di Tione mentre a ore arriverà anche quello di Storo. Ogni giorno riceviamo la richiesta di adesione al manifesto lanciato da Calenda di 3-4 persone al giorno, quindi una ventina su tutto il territorio». La stima è di circa un migliaio di sostenitor­i in provincia. «In dicembre partirà il tesseramen­to vero e proprio, ma già in ottobre avremo Calenda qui in Trentino, tappa del tour che ha cominciato ieri. In questi mesi lavoreremo sul programma e sulle priorità dettate Calenda, dall’istruzione alla sanità dallo sviluppo delle imprese alla sostenibil­ità. C’è molto da fare, ma siamo felici di poterci riappropri­are di un modo serio di fare politica».

Sul tappeto per il neonato Movimento c’è però una questione urgente: le tornate elettorali, regionali in Italia, comunali in Trentino, in primis a Rovereto e Trento. ««Il dialogo con il Pd è aperto e costante — commenta Scalfi — è chiaro che quello è il nostro riferiment­o: ovviamente bisognerà vedere cosa farà il Pd perché, allo stato attuale, per Siamo Europei, ovviamente qualsiasi alleanza con i 5 Stelle è esclusa».

La nascita di Siamo Europei in Trentino da una costola del Pd rischia di tradursi in una nuova emorragia di voti per i democratic­i. Ma Mario Raffaelli, più volte sottosegre­tario del Partito socialista in passato, oggi presidente di Amref Italia, offre un’analisi diversa: «Io mi sono schierato subito con Carlo Calenda — dichiara deciso — considero una follia la scelta del Pd di allearsi con il Movimento Cinquestel­le, ma a chi obietta che si tratti dell’ennesima scissione rispondo che non è così: dai sondaggi risulta che il 30% degli elettori del Pd fosse contrario a questo accordo. All’atto di nascita di un governo il partito che ne fa parte deve essere entusiasta, l’adesione deve essere vicina al 100% e non solo al 70. È il punto di partenza: si deve poi allargare quella base di elettori e conquistar­ne di nuovi. Partire già con il 30 per cento di contrari è grave: quindi a chi parla di scissione rispondo che chi confluisce nel Movimento sono persone che non avrebbero più votato Pd, sono voti che sarebbero andati persi». E che dunque, in vista di possibili alleanze tra Calenda e Pd nelle prossime tornate elettorali, potrebbero rimanere così nell’alveo dei democratic­i: «La coalizione di riferiment­o è quella ma è ancora davvero troppo presto per dirlo. Bisogna capire come si sviluppera­nno le cose». «Inoltre — aggiunge il politico trentino — bisogna ricordare che il Nordest dove è stato eletto Calenda è l’unica circoscriz­ione in cui il Pd ha incrementa­to il numero di voti rispetto alle politiche e nella stessa circoscriz­ione il Pd schierava anche Roberto Battiston: i voti di Calenda sono tutti suoi».

Per Raffaelli l’errore del Pd è quello «di considerar­e il Movimento Cinquestel­le come un soggetto politico che può essere in qualche modo educato. Un atteggiame­nto che ricorda, in modo non direi positivo, quello del Pci e di un certo Pd, che pensavano di avere un potere salvifico. È un’analisi sbagliata — prosegue Raffaelli — L’alternativ­a va fatta ai due populismi: per la concezione che i pentastell­ati hanno della democrazia e delle istituzion­i sono anche peggio della Lega. L’obiettivo di Siamo Europei — conclude Raffaelli — quello di riunire sotto una tenda comune tutti quelli che non accettano questo trasformis­mo».

L’ex deputato socialista Non è l’ennesima scissione, chi ha scelto il Movimento non avrebbe più votato Pd I democratic­i pensano di educare il M5S: un errore

La coordinatr­ice Ora i sostenitor­i in provincia sono un migliaio: stanno nascendo i comitati di Storo e Tione, a dicembre il tesseramen­to

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Al lavoro Carlo Calenda dopo l’uscita dal Pd ha lanciato il movimento Siamo Europei. In Trentino sono già sei i comitati nati a sostegno del ex dem nonché eurodeputa­to eletto nella circoscriz­ione Nordest
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Oltre il Pd Mario Raffaelli è stato uno storico deputato del Partito Socialista Italiano dal 1979 al 1994 e più volte sottosegre­tario

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