Corriere del Trentino

Gli esercenti e l’invasione dei topi

Hotel e bar, proteste in centro: «Spuntano dai tombini, situazione intollerab­ile»

- Baldo

Fra gli esercenti del centro storico di Trento l’allarme è ormai diffuso: da anni, ormai, da tombini e caditoie uscirebber­o non solo cattivi odori, ma anche ratti di una lunghezza ben superiore al topo- lino di campagna. Il problema era già stato fatto presente in passato all’amministra­zione comunale, che aveva fatto sapere di non aver riscontrat­o anomalie. Ma per gli esercenti «si tratta di un problema con l’impianto fognario del centro storico».

TRENTO «Sì, i topi, quelli grossi, le “pantegane”. Oltre alla puzza di fogna, in via Belenzani puoi vedere i topi che passeggian­o». Marzia Montemurro è la manager dell’hotel Aquila d’Oro e riferisce di «una situazione insostenib­ile». Ormai da anni, da tombini e caditoie, uscirebber­o cattivi odori. E dagli stessi sistemi di drenaggio delle acque piovane, spunterebb­ero al calar del sole o la mattina presto ratti di una lunghezza ben superiore al topolino di campagna. «Una situazione intollerab­ile — spiega Montemurro — perché oltre alla puzza si rischia che qualche turista si imbatta in uno di questi topi. E se entrasse nei locali e arrivasse un controllo sanitario? Chi rispondere­bbe?».

Vicino alla porta dell’hotel, quella del bar. Il titolare del locale Andrea Coluccia conferma gli «avvistamen­ti»: «Di sera, oppure la mattina. Comunque in concomitan­za con lo sprigionar­si dei cattivi ododelle ri dai tombini. Uno schifo». Contro la puzza c’è ben poco da fare, ma qualche strategia è stata adottata per impedire ai ratti di raggiunger­e la strada: «Abbiamo posizionat­o reti metalliche sotto alle chiusure dei tombini. Ma sono furbi, in qualche modo riescono a salire». Si intravede un buco poco sotto la grata di ghisa, della circonfere­nza di qualche centimetro, scavato dai roditori per collegare le fogne a via Belenzani.

Segnalazio­ni all’amministra­zione, assicurano Coluccia e Montemurro, ne sono

state fatte: «Ma la situazione non sembra cambiata. Oltre al problema degli odori che era stato comunicato da tutti gli esercenti della zona, ora anche i topi». Nel 2018 la totalità degli esercenti della via avevano scritto al Comune per lamentarsi della situazione: Caffè Olimpia, Subway, Casa del Cioccolato, la gelateria di fronte, il negozio di calzature, la boutique. Avevano incaricato un avvocato di avanzare una protesta formale a cui aveva risposto il dirigente Bruno Delaiti che della questione aveva investito l’ente gestore Novareti spa: «L’ente gestore — scriveva il dirigente — ha comunicato che nel corso del 2018, a seguito di segnalazio­ni pervenute attraverso il numero verde per le emergenze, ha provveduto ad effettuare 3 interventi lungo via Belenzani, non riscontran­do in tutti i casi anomalie o intasament­i al deflusso delle acque nere dei collettori».

La responsabi­lità, secondo Novereti, sarebbe dunque dei privati: «L’origine delle esalazioni sarebbe da ricercare nel cattivo funzioname­nto o nel non corretto convogliam­ento delle acque nere provenient­i dagli scarichi privati». Scarichi che come gran parte del centro storico, se posizionat­i nei piani interrati, devono essere azionati da un sistema di pompaggio: «Danno la colpa ai privati, ma siamo attentissi­mi all’azionament­o della pompa e con regolarità chiamiamo le ditte che si occupano degli spurghi». E aggiungono: «E i topi? Anche quelli sono colpa nostra?». Per gli esercenti della via, puzza e presenza di roditori sono collegate: «Quindi si tratta di un problema con l’impianto fognario del centro storico».

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Sotto la lente Via Belenzani, una delle strade centrali del capoluogo trentino: in questi giorni a passeggiar­e sono anche i ratti

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