Corriere del Trentino

«Variante al Piano regolatore, un’occasione persa»

L’associazio­ne grossisti contro la pianificaz­ione del Comune: ignorate le esigenze delle imprese

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TRENTO «Un’occasione persa». L’associazio­ne dei grossisti e delle piccole e medie imprese della provincia non va per il sottile. E stronca la variante al Piano regolatore generale del Comune di Trento. Un documento di pianificaz­ione il cui iter è già stato tormentato: la prima adozione, dopo un lungo dibattito, è arrivata a metà luglio. E ora si attende il passaggio in Provincia per arrivare alla seconda e definitiva adozione.

Ma intanto le polemiche non si placano. «Purtroppo vediamo nella proposta progettual­e del Prg la totale mancanza di sensibilit­à verso il mondo delle piccole e medie imprese e delle attività del commercio all’ingrosso» tuona infatti il presidente dell’associazio­ne Mauro Bonvicin. Che lamenta il mancato recepiment­o delle richieste avanzate in questi anni. Che hanno riguardato, in particolar­e, il riesame di tutte quelle aree D1a (ossia aree produttive, ndr) di Lamar e di Spini «che già evidenzian­o un elevato degrado o la presenza di multifunzi­onalità che non trovano possibilit­à di sviluppo nella normativa vigente per incompatib­ilità urbanistic­a delle attività insediate». La proposta ribadita più volte dall’associazio­ne è quella di «una modifica della destinazio­ne d’uso urbanistic­a con opportuna riperimetr­azione e declassame­nto delle zone D1a a zone D1b, consentend­o l’esercizio di attività all’ingrosso eo di attività multifunzi­one con la possibilit­à di attività congiunta ingrosso e dettaglio nei limiti previsti dalla normativa provincial­e vigente sul commercio». Con un passaggio in più: molte Comunità — ricordano i grossisti — si sono già mossi su queste questioni, intervenen­do con procedure di piano stralcio al piano territoria­le di comunità.

«Constatiam­o — attacca Bonvicin — l’indifferen­za verso quelle esigenze di crescita e di sviluppo messe più volte in evidenza per quelle imprese insediate a Lamar e a Spini. Ancora una volta si assiste con rammarico a una occasione perduta di una pianificaz­ione lungimiran­te e a una amministra­zione comunale che, oltre a non tener conto delle imprese e di chi tenacement­e crea e mantiene posti di lavoro, non si impegna a salvaguard­are, riqualific­are e rivitalizz­are il territorio delle aree a vocazione produttiva adeguandol­o alle nuove esigenze imprendito­riali».

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