Il premio «Roat», spettacoli dedicati a guerre e migranti
Il concorso intitolato al fondatore delle compagnie amatoriali vede in scena spettacoli su guerra e migrazioni
Èil principale concorso trentino dedicato alle filodrammatiche: strumento di crescita della qualità teatrale e occasione per far avvicinare anche i più giovani a questa tradizionale forma d’arte scenica. Arriva alla 23esima edizione «Palcoscenico trentino», il concorso intitolato al fondatore della Federazione trentina delle Filodrammatiche Mario Roat e organizzato dalla Cofas di Trento guidata da Gino Tarter.
Ospitata sul palcoscenico del teatro di San Marco a Trento, la rassegna vede quattro compagnie in lizza per il premio assegnato da una doppia giuria di adulti e giovani. Ad affiancarle uno spettacolo fuori concorso messo in scena da una compagnia di studenti, emersa nel corso del meeting «La scuola a teatro» organizzata lo scorso maggio dalla stessa Cofas.
A dare il via alla competizione sarà sabato 26 ottobre la compagnia «padrona di casa», il Gad di Trento diretto dal regista Alberto Uez, con Oh…che bella guerra!”, spettacolo di teatro-cabaret dedicato alla Prima Guerra Mondiale, scritto dal drammaturgo Luigi Lunari, già presidente del concorso «Maschera d’oro» e scomparso lo scorso agosto.
Seguiranno due proposte dedicate entrambe al delicato e attualissimo tema della migrazione riletto in chiave storica. La compagnia Diretino zione ostinata di Bolzano in Agli antipodi del tempo migliore raccoglie storie vere di emigrazione italiana nei primi anni del Novecento e le incarna nello sguardo di un’adolescente costretta a lasciare la propria casa per un destino incerto (in scena il 2 novembre). La compagnia Libero Teatro di Grumes proporrà invece La siarpa de la sposa, testo in dialetto trendi Gabriella Scalfi che guarda alle emigrazioni di massa di 150 anni fa dal Trentino all’America seguendo la vicenda di una ragazza costretta a sposare un giovane sconosciuto (9 novembre). Infine la compagnia «ospite» Circolo culturale filodrammatico di Ischia con Non dirmi che non sei felice porterà in scena il più classico dei triangoli amorosi lui-lei-l’altro, con un finale inatteso (16 novembre). Venerdì 29 novembre, in occasione della serata di premiazione, a salire sul palcoscenico per raccontare la propria visione del mondo saranno i giovani interpreti dell’Istituto Tecnico Tecnologico Buonarroti di Trento con lo spettacolo originale Fahrenheit 2019, liberamente ispirato al capolavoro Fahreneit 451 di Ray Bradbury. Una densa riflessione sull’importanza della cultura e della libertà individuale nella società contemporanea, unici baluardi contro l’assuefazione della quotidianità.