Contributi erogati all’Apt «Danno da mezzo milione»
Corte dei conti, Comune di Trento nel mirino. Dipendente nei guai, firmato l’invito a dedurre
Dopo il blitz della Finanza nella sede dell’Apt per verifica- re le spese effettuate dalla di- rettrice Elda Verones, sotto la lente della Corte dei conti sono finiti anche i contributi erogati dal Comune di Trento all’Azienda di promozione turistica. La Procura contabile ipotizza un danno erariale per oltre 500.000 euro.
TRENTO Nei giorni scorsi il blitz delle Fiamme gialle nella sede dell’Apt per verificare le spese effettuate dalla direttrice Elda Verones e ora sono finiti sotto la lente della Corte dei Conti anche i contributi erogati dal Comune di Trento all’Azienda di promozione turistica di Trento, Bondone e Valle dei Laghi. La Procura contabile nei giorni scorsi ha firmato un invito a dedurre a carico di un dipendente del Comune per colpa grave in relazione ai contributi elargiti da Palazzo Thun dal 2015 ad oggi. Parliamo di oltre 500.000 euro, a tanto ammonta il presunto danno erariale ipotizzato dalla magistratura contabile.
Da giorni la notizia sta girando tra i corridoi del Comune di Trento, un’indagine forse attesa dopo le plurime segnalazioni del consigliere comunale del Patt Dario Maestranzi che aveva puntato i riflettori sull’Azienda di promozione turistica, consegnando a maggio una lettera al sindaco Alessandro Andreatta nella quale chiedeva lumi sulla gestione dei contributi e una rendicontazione puntuale dei fondi che non sarebbe mai arrivata. Questione delicata, che sarà sul tavolo della Commissione di vigilanza di oggi. «Non è un atto politico, ma di responsabilità», commenta Maestranzi.
La questione è piuttosto complessa e scivolosa perché la legge provinciale numero 8 del giugno 2002, che istituisce le Apt, prevede che ci debba essere una netta distinzione tra l’attività commerciale e istituzionale, ossia di promozione del territorio; e i contributi pubblici sono previsti solo per l’attività istituzionale. L’Apt, però, si occupa anche dell’organizzazione dei Mercatini di Natale che sono un’iniziativa di promozione del territorio, ma con alcuni distinguo. L’acquisto delle casette, ad esempio, rientra nell’attività commerciale e non istituzionale. Insomma la questione è complessa.
Il problema è che Palazzo Thun non si sarebbe preoccupato di effettuare una puntuale di rendicontazione dei contributi elargendo fondi sulla base di un regolamento light, se così si può definire. Si tratterebbe di una specie di forfait. Cosa che non avrebbe fatto la Provincia. I contributi provinciali all’Apt ammontano a oltre un milione di euro l’anno, ma Piazza Dante, a differenza del Comune, adotta una procedura di controllo molto precisa e codificata, chiedendo la divisione tra le spese effettuate per l’attività commerciale e per l’attività istituzionale per verificare che i contributi pubblici siano utilizzati come previsto dalla legge, quindi per la sola promozione del territorio. Cosa che non avrebbe fatto il Comune ed è qui il nodo.
Secondo la Procura contabile la dipendente del Comune avrebbe omesso di verificare la destinazione dei fondi pubblici. Da qui l’accusa. L’invito a dedurre è una sorta di avviso di conclusione delle indagini e ora il dirigente avrà tempo per presentare le proprie controdeduzioni, alla luce di questa la Procura della Corte dei Conti deciderà se procedere con un atto di citazione a giudizio oppure archiviare.