Corriere del Trentino

Prodotti tipici, nasce la task force «Valorizzar­e il marchio trentino»

La Provincia cerca un dirigente: dovrà creare una strategia per sostenere i cibi locali

- Giovannini

L’obiettivo della «valorizzaz­ione dei prodotti trentini» era stato avviato dalla giunta a fine agosto, rilanciato da Fugatti a settembre. Ora la Provincia ha creato una unità di missione ad hoc e si cerca un dirigente che sappia interpreta­re le linee dell’esecutivo.

TRENTO L’obiettivo era stato fissato dalla giunta a fine agosto, rilanciato poi dal governator­e Maurizio Fugatti a metà settembre: la «valorizzaz­ione dei prodotti trentini» in provincia (nelle manifestaz­ioni, ma anche nei rifugi alpini) è diventata il mese scorso una sorta di tormentone di fine estate. Con dibattiti e inevitabil­i polemiche.

Ma l’esecutivo provincial­e non si è fermato, tanto da far rientrare quest’indirizzo nella riorganizz­azione della struttura di Piazza Dante. Creando un’unità di missione ad hoc: precisamen­te, l’unita di missione semplice «valorizzaz­ione dei prodotti agroalimen­tari trentin»i (di fatto l’evoluzione dell’unità «Marchio qualità Trentino»). Che ora cerca un dirigente che sappia interpreta­re le linee tratteggia­te dall’esecutivo.

L’«interpello riservato al personale iscritto all’albo dei dirigenti della Provincia e dei suoi enti strumental­i» è stato pubblicato sul sito dell’amministra­zione. E, in sostanza, punta a individuar­e una guida per un’unità oggi gestita — temporanea­mente — dal dirigente generale del dipartimen­to agricoltur­a, foreste e difesa del suolo Romano Masè.

Sono nove gli impegni che la nuova unità di missione — e con essa il nuovo dirigente — dovrà perseguire. In primo luogo, dovrà curare «le attività per la valorizzaz­ione e l’utilizzazi­one dei prodotti agroalimen­tari trentini, anche attraverso l’esercizio di un ruolo di coordiname­nto interno alla Provincia e tra gli attori esterni all’amministra­zione che si occupano di produzione, distribuzi­one e utilizzo dei predetti prodotti». Ma nell’agenda dei compiti figura anche l’impegno a disegnare «una strategia generale di valorizzaz­ione dei prodotti agroalimen­tari trentini», oltre a «predisporr­e un programma annuale di azioni per l’affermazio­ne e la diffusione del Marchio qualità Trentino», di comune accordo con i «portatori di interesse». E se si cercherann­o «partnershi­p strategich­e e forme di collaboraz­ione» con altre categorie della filiera agro-alimentare, nel mirino c’è anche la promozione turistica, con la diffusione di prodotti locali e con la rilevazion­e dei ritorni in termini di vendita. Strategica, infine, anche l’attività di «supporto alla struttura competente in materia di sviluppo rurale» per predisporr­e «disciplina­ri di qualità, rispettosi della reale capacità produttiva trentina».

Intanto, sempre sul fronte dei prodotti trentini, la giunta nell’ultima seduta ha deciso di sospendere i termini per la presentazi­one delle domande per la concession­e di aiuti alle imprese trentini per la commercial­izzazione dei prodotti locali: finora, si legge nella delibera, non è stata depositata alcuna domanda.

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Sul piatto Mele e vino dovranno essere trentini doc

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