Cavit invade Russia, Olanda e Svezia
Crescita verso nuovi mercati, sale il fatturato. Bene il segmento spumanti
La stabilità dei mercati di sbocco principali — Stati Uni- ti e Italia — la crescita di nuo- ve direzioni di esportazione, in particolar modo verso la Russia (+40%), l’Olanda e, da questo esercizio, la Svezia, le flessioni nel mondo delle private labels sono le dinamiche che compongono il quadro di sostanziale stabilità del bilan- cio di Cavit per il 2018/2019. Il fatturato si attesta sui 191,4 milioni di euro, con un incremento dello 0,5% rispetto all’anno precedente.
TRENTO La stabilità dei mercati di sbocco principali — Stati Uniti e Italia —, la crescita di nuove direzioni di esportazione, in particolar modo verso la Russia (+40%), l’Olanda e, da questo esercizio, la Svezia, le flessioni nel mondo delle private labels sono le dinamiche che compongono il quadro di sostanziale stabilità restituito dal bilancio di esercizio di Cavit per il 2018/2019: il fatturato si attesta sui 191,4 milioni di euro, con un incremento dello 0,5% rispetto all’anno precedente e rappresenta, di fatto, il consolidamento della crescita conseguita nei precedenti esercizi (la crescita media degli ultimi 5 anni si attesta al 3,8%). Particolarmente significativo lo sviluppo della controllata Kessler Sekt, che negli ultimi anni è cresciuta in media fra l’8 e il 10%. Nessuna novità, invece, dal fronte cantina di Lavis.
Il bilancio di esercizio è stato approvato ieri dall’assemblea annuale dei soci, che ha confermato anche la cooptazione del consigliere rappresentante della cantina di Mori. I ricavi netti del consorzio, che riunisce dieci cantine sociali e 4.500 viticoltori, hanno raggiunto nel 2018/19 i 191,4 milioni di euro, in crescita rispetto ai 190,5 dell’esercizio precedente e ai 182,5 del 2016/17. L’Ebitda scende da 7,8 a 7,7 milioni di euro. L’80% del business del consorzio è sviluppato sui mercati esteri, mentre particolarmente positive sono le performance della controllata Kessler, che ha raggiunto quest’anno i 9,5 milioni di fatturato con un incremento del 10,7% rispetto all’anno precedente. Il patrimonio netto ha raggiunto gli 89,6 milioni di euro. «Si tratta di un bilancio molto simile a quello dell’anno precedente — spiega il direttore Enrico Zanoni — quest’anno, però, in termini di valore assoluto liquidiamo maggiormente ai soci viticoltori rispetto all’anno scorso perché c’è stato un conferimento maggiore. Negli ultimi anni abbiamo ampliato la forbice tra il minimo e il massimo che viene liquidato per riconoscere il giusto valore alla qualità».
«Nonostante potessero esserci delle tensioni sul mercato dovute all’annata generosa del 2018 — aggiunge il presidente Lorenzo Libera — il consorzio ha saputo ben difendersi con azioni mirate, anche di spinta sulle fasce di prezzo più elevato, per lasciare quelle dove la concorrenza era troppa e difendere il margine che dà risultato al bilancio e di conseguenza la remunerazione alle cantine associate e dunque ai viticoltori».
Particolarmente significativa è la crescita del segmento degli spumanti, sia a metodo Charmat che Classico TrentoDoc, con Altemasi a fare da traino confermando un incremento a doppia cifra (+18,5% a valore).
Nonostante gli Stati Uniti si confermino il mercato principale di Cavit (con una flessione dei brand storici da un lato, e un ottimo andamento delle nuove proposte rivolte a un target più giovane dall’altro), rimane uno degli sbocchi, insieme alla Gran Bretagna, «a procurarci più mal di testa» evidenzia il direttore: «La preoccupazione per i dazi delle scorse settimane è stata grandissima — rivela — avere situazioni così instabili, Brexit compresa, non aiuta».
I vertici di Cavit non si sbilanciano, invece, sul tema dell’acquisizione di Casa Girelli e Cesarini Sforza e sul possibile rientro nel consorzio della cantina di Lavis: «I contatti ci sono da tempo e alle acquisizioni siamo interessati — ammettono — ma la cantina di Lavis deve fare i propri passaggi interni. Se si procederà al suo rientro nel consorzio lo si farà con un’operazione di sistema, a tutto tondo, in grado di stare in piedi».