Corriere del Trentino

«Sogno Jordan, Bird e Johnson Si utilizzi di più il palazzetto»

- A.M.

«Non vorrei trovarmi nei panni degli organizzat­ori. Hanno fissato l’asticella ad un livello altissimo, sarà difficile mantenere le aspettativ­e create l’anno prossimo». Salvatore Trainotti, general manager dell’Aquila basket Trento, usa una battuta per sottolinea­re la bontà della quattro giorni di sport chiusasi domenica. Un evento in cui anche la Dolomiti Energia è stata parte attiva, con la squadra al gran completo che sabato ha donato la canotta numero 5 trentina a Baron Davis.

Com’è nata l’idea?

«Insieme a Trentino marketing abbiamo deciso di replicare quanto fatto l’anno scorso con Steve Nash. Avere il roster al completo è importante per dare un messaggio di unità di squadra».

Il festival può migliorare ancora?

«È chiaro che il tema che si pone è quello degli spazi a disposizio­ne, visto il numero di persone rimaste escluse dagli eventi. Quest’anno è stato coinvolto il PalaTrento, però vorrei fare una riflession­e più approfondi­ta su questa questione».

Prego.

« È il format e l’idea di evento che si vuole realizzare che influenza la scelta della location. In questi due anni gli organizzat­ori hanno voluto far vivere la città, il centro storico. Se questo è l’obiettivo primario allora ci sono limiti di capienza difficilme­nte migliorabi­li. Se invece si decidesse che il focus debba andare sull’incontro tra lo sportivo e il maggior numero possibile di persone allora un uso massiccio del PalaTrento sarebbe opportuno. Le arene sportive, poi, sono il biglietto da visita di una città. Averne una di livello più alto sarebbe fondamenta­le per le società sportive».

A tal proposito, quanto più aiutare la permanenza del Festival oltre il 2020 per la crescita delle squadre?

«Tanto. Rappresent­erebbe uno stimolo e uno strumento per farci fare un altro passo in avanti».

Ha un giocatore a cui sogna di consegnare la canotta dell’Aquila l’anno prossimo?

In centro storico ci sono limiti di capienza difficilme­nte superabili Le arene sportive sono il biglietto da visita di una città

«Conoscere i grandi miti del grande basket americano sarebbe un sogno per me e per tutti gli appassiona­ti di sport trentini. Faccio tre nomi: Larry Bird, Magic Johnson e Michael Jordan».

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