Carenze igieniche e strutturali Rovereto, rischia la chiusura il canile gestito da Pan-Eppa
TRENTO «Stiamo definendo e realizzando gli obiettivi d’intesa con il Comune di Rovereto. Quello che posso dire è che continueremo ad occuparci di cani e di tutti gli altri animali come abbiamo sempre fatto». È criptico Adriano Pellegrini, presidente dell’associazione PanEppa. Non vuole parlare di chiusura del canile, anche se il rischio a quello. A nessuno, però, farebbe piacere tanto che lo stesso Comune sta cercando una soluzione alternativa, non ultimo una nuova area da destinare a rifugio per i cani abbandonati. «Il problema non è di semplice soluzione — commenta l’assessore all’urbanistica Maurizio Tomazzoni — ci sono alcune gabbie costruite in modo “abusivo”, si potrebbe pensare a un condono, ma poi c’è il problema dell’acqua, i vigili del fuoco la devono portare per riempire i serbatoi. Non è facile, ci sono in atto convenzioni anche con altri Comuni. L’aspetto certo è che al momento non potranno acquisire altri animali». A pesare come un macigno sul destino del canile Ai Fiori di Rovereto, gestito da Pan-Eppa, c’è un provvedimento del 18 settembre scorso del Comune di Rovereto in cui viene intimata la chiusura del ricovero per cani entro 60 giorni e i numerosi sopralluoghi effettuati dai carabinieri del Nas e dalla polizia locale che avrebbero evidenziato carenze igieniche e strutturali. Alcuni esempi: i box non sono costruiti in modo idoneo, manca un’infermeria, un’area per il lavaggio dei cani e, soprattutto, manca l’acqua.