Corriere del Trentino

Klotz: «No a una dicitura fascista»

- Massimo Minniti

BOLZANO L’articolo della legge europea che cassa la dizione Alto Adige è divenuta caso nazionale. Nella versione tedesca del testo resta “Südtirol”, ma non nella versione italiana in cui si usa provincia di Bolzano. E il termine Alto Adige va respinto senza incertezze, secondo Eva Klotz, leader del partito indipenden­tista Südtiroler Freiheit.

Perché ritiene che il toponimo Alto Adige debba essere cancellato?

«Alto Adige è puramente sbagliato dal punto di vista linguistic­o e etnico».

Ma in realtà è napoleonic­o…

«È vero, ma il termine “Dipartimen­to dell’Alto Adige” si riferiva a un territorio molto diverso dall’odierno Sudtirolo, ovvero comprendev­a Bolzano e larga parte del Trentino».

Allora perché Alto Adige è un termine fascista?

«Durante il fascismo, Ettore Tolomei ha sempre rivendicat­o il Tirol come territorio italiano, falsifican­do la storia, traducendo i toponimi tedeschi in italiano, inventando­ne di nuovi. E poi il termine Alto Adige non esiste nemmeno nello Statuto di Autonomia».

Cioè?

«Nello Statuto di Autonomia non compare Alto Adige come entità amministra­tiva provincial­e. Nello Statuto si parla soltanto di Provincia di Bolzano. Arno Kompatsche­r sbaglia a fare il passo indietro dicendo che nella Costituzio­ne c’è scritto Alto Adige, perché fa riferiment­o solo alla regione e non alla provincia in sé. Non c’è niente da cancellare, perché il termine non esiste».

Ottanta anni fa erano i fascisti che imponevano l’italianizz­azione, adesso non le sembra che si stia facendo la stessa cosa?

«Non vogliamo imporre proprio nulla, stiamo solo difendendo i toponimi originali del Sudtirolo, perché sennò non c’è rispetto verso la nostra storia e la nostra cultura. L’importante è sapere che molti toponimi durante il fascismo furono tradotti, se non inventati, in italiano: dal fascismo in poi circa ottomila località hanno ricevuto un nome che suona italiano».

Non crede che con questo passaggio possa saltare la norma che consente l’iscrizione a tutti gli albi profession­ali anche a chi non parla italiano?

«A me basta riportare la dizione Südtirol, perché di fatto non esiste nello Statuto e nella Costituzio­ne. La legge ha niente a che fare con la Regione, ma solo con la Provincia e quindi non possiamo cancellare un termine che non viene menzionato».

E questa posizione non divide ulteriorme­nte italiani e tedeschi?

«L’equilibrio è debole, se una parte deve rinunciare alla sua cultura, alla sua identità e alla sua storia per una pacifica convivenza. Ma di che rispetto si parla se noi veniamo negati?».

Toponimi Ottomila luoghi in Sudtirolo hanno nomi imposti in italiano

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