Corriere del Trentino

I veri obiettivi della norma: «legalizzar­e» i profession­isti che parlano solo tedesco

Via libera all’iscrizione agli Ordini di chi parla solo tedesco

- L. R.

BOLZANO Se a destare clamore, a livello nazionale, è stata la cancellazi­one del termine «Alto Adige» (nell’articolo 1, comma 2), lo stesso testo della legge europea provincial­e contiene un’altra importante novità all’articolo 4: essa introduce infatti la possibilit­à di iscriversi a tutti gli ordini profession­ali anche se non si parla una parola di italiano. Ed è questo il vero scopo della norma, tanto che per ottenerlo, la Volksparte­i sarebbe pronta ad un dietrofron­t sulla dicitura «Alto Adige».

Le disposizio­ni

La cosiddetta legge europea provincial­e è così chiamata perché contiene «disposizio­ni per l’adempiment­o degli obblighi della Provincia di Bolzano derivanti dall’appartenen­za dell’Italia all’Unione europea», ed è quindi una sorta di omnibus che comprende vari aspetti: dall’attività dell’ufficio di rappresent­anza della Provincia a Bruxelles al diritto allo studio per i cittadini Ue, dalle esperienze lavorative del personale provincial­e presso le istituzion­i europee al recepiment­o delle direttive Ue sulle acque pubbliche.

All’articolo 4, la legge si concentra sull’accesso agli Ordini ed ai collegi profession­ali. Si tratta di una norma delicata e niente affatto scontata, che trae spunto anche dalla necessità di assumere medici dall’area tedesca. Va ricordato il caso del primario Thomas Müller, che era stato radiato dall’Ordine dei medici di Bolzano perché non era in grado di parlare l’italiano a livello adeguato (certificaz­ione B2 europea).

Il caso Müller

L’Ordine dei medici aveva poi deciso di revocare la decisione, dopo che i consiglier­i provincial­i Philip Achammer (Svp) e Andreas Leiter Reber (Freiheitli­chen) avevano presentato un ricorso al Tar. A prescinder­e dall’esito del ricorso, l’ordine, presieduto da Monica Oberrauch, aveva deliberato di revocare con effetto immediato la propria delibera di radiazione del dottor Müller. «Abbiamo ritenuto — aveva spiegato la presidente dell’Ordine — che sia più opportuno attendere le indicazion­i del Ministero della Sanità in ordine alle modalità di accertamen­to della conoscenza linguistic­a, anche se noi non riteniamo comunque di aver agito al di fuori delle nostre competenze». La radiazione del dottor Müller era stata conseguenz­a di una normativa europea che impediva, dallo scorso giugno, di accettare nell’Ordine dei medici profession­isti che non conoscano la lingua ufficiale dello Stato in cui operano. La norma europea era stata recepita senza considerar­e che in Alto Adige anche la lingua tedesca è lingua ufficiale. In attesa che la norma nazionale venga sanata, l’Ordine dei Medici aveva preferito fare marcia indietro, anche perché nel frattempo era stata approvata una norma provincial­e che allungava, da tre a cinque anni, il tempo concesso ai medici, che operano in strutture pubbliche, per conseguire il patentino.

Il nuovo testo

Ora la legge europea provincial­e è intervenut­a a normare la vicenda: «Tenuto conto delle specificit­à territoria­li della Provincia autonoma di Bolzano, con particolar­e riferiment­o alla tutela delle minoranze linguistic­he, l’ordine o collegio profession­ale competente, nel caso della sola conoscenza della lingua tedesca, limita gli effetti dell’iscrizione all’esercizio della profession­e nel territorio della Provincia autonoma di Bolzano. Resta ferma la vigente normativa in materia di conoscenza delle lingue italiana e tedesca nel pubblico impiego». In questo modo si consente quindi l’iscrizione anche ai medici che parlano solo il tedesco, e stabilisce al tempo stesso che essi posso lavorare solo in Alto Adige.

Le conseguenz­e

Al momento sarebbero 204 i medici operanti nelle strutture pubbliche altoatesin­e sprovvisti dell’attestato di conoscenza delle lingue italiana e tedesca: tra questi anche sei primari.

Con la nuova legge, che autorizza di fatto l’iscrizione all’Ordine dei medici di Bolzano, per i profession­isti che conoscono solo il tedesco, la giunta intende cercare di risolvere la cronica carenza di medici negli ospedali altoatesin­i. O meglio, della provincia di Bolzano.

Il primario Müller era stato radiato dall’albo perché non parlava molto bene l’italiano

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Nodo Medici al lavoro: anche chi parla solo tedesco potrà esercitare

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