L’Aquila senza idee e senz’anima
A Brescia, Craft ha chiuso con zero assist: gli era accaduto solo una volta in carriera
Zero assist per Craft. Un dato che descrive alla perfezione la prova che l’Aquila Basket ha offerto nell’ultimo turno contro Brescia. Se il tuo miglior giocatore, quello più continuo, il profilo che spesso e volentieri ha preso in mano da solo la situazione, gioca un match quasi disastroso è molto probabile che anche gli altri seguano lo stesso andazzo. Zero assist per Craft sono una rarità assoluta: gli era accaduto una volta sola nella sua carriera italiana, in gara 2 di finale scudetto contro Venezia.
A differenza degli impegni precedenti che avevano visto la Dolomiti Energia produrre un buon basket per 30–35 minuti salvo poi incorrere in sanguinosi blackout che hanno portato in dote parziali negativi, al PalaLeonessa il canovaccio è stato l’esatto opposto. Pronti via e i bianconeri hanno espresso 7–8 minuti davvero convincenti tanto da portarsi sul più 11, dopodiché il sipario è calato e lo spettacolo lo hanno fatto solo i ragazzi guidati in panchina da Enzo Esposito. Il terzo quarto, in particolare, ha visto Trento completamente in balia dei padroni di casa che hanno piazzato un 17–0 chiudendo il periodo 30–11.
Ovviamente dare giudizi definitivi dopo una prestazione del genere non sarebbe corretto resta però il fatto che i bianconeri non sono ancora riusciti ad esprimersi su buoni livelli per l’intera durata di una partita dall’inizio della stagione. Troppo altalenanti le prestazioni dei nuovi Usa, è invece costante il rendimento insufficiente di un Toto Forray molto lontano dalla forma migliore, Fabio Mian ultimamente è proprio sparito dai radar di Nicola Brienza (mai utilizzato tra Podgorica e Brescia) mentre per Davide Pascolo c’è ancora bisogno di pazienza. Ieri in 14 minuti Dada non ha praticamente toccato un solo pallone, molto più incisivo un Andrea Mezzanotte.
E arriviamo ad Alessandro Gentile. Al PalaLeonessa ha sì realizzato 22 punti, 16 di questi sono però arrivati nell’ultimo periodo a partita ampiamente finita. La sensazione è che l’azzurro voglia ad ogni costo risultare determinante ogni volta che viene chiamato in causa, nobile obiettivo che però spesso lo porta a strafare. Toccherà a Brienza riuscire ad incanalare il talento del suo numero 5 — arrivato a roster già completato — così come spetterà al tecnico entrare nella testa dei suoi giocatori per capire per quali motivi spesso si spegne la luce.
Chi non è minimamente preoccupato è il general manager bianconero Salvatore Trainotti: «La prestazione di Brescia è figlia degli sforzi profusi con Galatasaray, Sassari e Buducnost. Sinceramente non riesco neppure ad analizzare il secondo tempo visto domenica, mi sembra evidente che siamo proprio saltati fisicamente, ogni tanto succede l’importante è fare esperienza». Il gm del club di Piazzetta Lunelli continua: «Di sicuro dobbiamo migliorare sotto il punto di vista difensivo ma non c’è motivo di farsi prendere dall’ansia. Ho sempre detto che una prima valutazione seria e approfondita sulla squadra la si deve fare tra fine novembre e inizio dicembre, gli alti e bassi fanno parte di tutti i percorsi di crescita». L’Aquila tornerà in campo domani (palla a due alle 19.30) alla Blm Group Arena contro i tedeschi dell’Oldenburg in Eurocup.
Trainotti Abbiamo pagato lo sforzo delle tre partite precedenti, tra un mese e mezzo valuteremo i progressi del gruppo