Notte rosa, la città si mobilita
Gli esercenti: «Ottima idea, ma coinvolgeteci negli eventi». Il Comune: sfida interessante
Eventi nei locali e Notte Rosa: sono le idee per il Festival 2020. Dopo il grande successo di pubblico della seconda edizione del festival dello Sport, organizzato dalla Gazzetta dello Sport e da Trentino Marketing, si riflette sul futuro e sulle nuove iniziative da mettere in campo. L’idea di organizzare una Notte Rosa piace agli esercenti. «È un’ottima proposta, siamo pronti». L’assessore Stanchina: «Bisogna coinvolgere le attività in modo massiccio».
TRENTO Piazza Duomo ancora racconta del Festival dello sport, con gli operai che lavorano febbrilmente per smontare i padiglioni in legno del bookstore. Il grande successo di pubblico della seconda edizione — 65.000 le presenze registrate per i fenomeni portati in città dalla Gazzetta dello sport e da Trentino Marketing, superando di non poco le 50.000 del 2018 — ha lanciato già le riflessioni su nuove iniziative per incrementare ulteriormente la portata dell’evento l’anno prossimo. Una di queste potrebbe essere l’organizzazione di una notte bianca. O meglio: rosa, dal colore della Gazzetta, per coinvolgere la città fino a tarda notte, proposta lanciata dal direttore del Corriere del Trentino Alessandro Russello nell’editoriale di ieri.
Un’idea che trova molto favorevoli i proprietari di bar e locali del centro storico. Walter Botto del caffè Tridente in piazza Duomo, ritiene che «gli eventi serali sono una cosa di assoluto valore, che sono un po’ mancati in questa edizione». Della stessa opinione anche Aldo Filippo, proprietario del bar «Ai portici» di fronte alla fontana del Nettuno, che racconta come «il Comune già quest’anno ha dato possibilità di allungare un po’ gli orari, ma per noi in piazza Duomo era più complicato. L’intrattenimento all’esterno, infatti, era vietato perché avevamo davanti maxischermo e non si poteva entrare in competizione con il Festival. Allungare di quelle due o tre ore alla sera, senza arrivare a tarda notte, potrebbe far fare un passo avanti ulteriore all’iniziativa». Favorevole alla notte rosa anche Daniele Bortoli, proprietario del locale «Al Posta». «Fondamentale deve essere l’utilizzo di parti esterne al locale, per aumentare le possibilità dei locali cittadini spesso poco ampi all’interno».
C’è anche chi quest’anno ha già approfittato delle concessioni del Comune per organizzare musica dal vivo durante le serate del Festival. Come Marco Antonucci, titolare del bar Fiorentina in via Calepina. «Qualsiasi proposta che possa fare da volano per l’economia cittadina e possa migliorare l’esperienza dei turisti è ben accetta. Noi quest’anno abbiamo organizzato sia musica dal vivo, sia un dj set servendo da bere fino all’una di notte». Iniziative che Antonucci spera possano essere inserite nel programma ufficiale dell’anno prossimo. «Le difficoltà organizzative non sono poche, ma fortunatamente il ritorno economico è stato buono. Sarebbe bello che i locali propositivi vengano premiati, magari con brevi apparizioni di qualche personaggio ospite al Festival».
La partecipazione di attività commerciali del centro storico, anche come location per eventi ufficiali del Festival, potrebbe essere un’altra strada da seguire per intrecciare il tessuto commerciale di Trento con la quattro giorni di sport. «La notte rosa non ci porterebbe vantaggi dal punto di vista economico, ma sono rimasto affascinato dalla bellezza e dallo spirito delle persone che si sono riversate a Trento — racconta un entusiasta Claudio De Lorenzi, proprietario del negozio Patagonia in via S.Vigilio — Durante la prossima edizione mi piacerebbe molto che lo store venisse coinvolto come location di un evento ufficiale». Non mancano voci che si dicono contrarie al coinvolgimento dei negozi in aperture serali durante il Festival. «Le persone non vengono a comprare durante la domenica, per noi non ci sarebbero vantaggi economici nel tenere aperto anche alla sera, come dimostrano gli scarsi incassi avuti in occasione di altri notti bianche a cui abbiamo partecipato — spiega Luisa Dal Pos, titolare dei negozi Calzedonia via Mazzini e in piazza Duomo — Ovviamente l’organizzazione di eventi serali nei locali della zona darebbe un ulteriore lustro all’evento». Anche altre attività commerciali ritengono di non avere vantaggi economici da una eventuale notte rosa. Lorenzo Lorandi e Alice Di Lucia di «Al regalin» hanno avuto «ritorni economici nulli da aperture extra orario». Opinione condivisa anche da Maurizio Balliana di «Tito speck»: «In occasioni del genere le persone escono per mangiare e bere. Tenere aperto, nel nostro caso, si trasformerebbe in una spesa».