Masè stoppa i Suoni delle Dolomiti «Evitare i concerti in aree protette»
L’assessore Failoni a Futura: montagna da tutelare
«No» ai concerti nelle zone wild del Trentino. Lo sottolinea il presidente del Parco naturale Adamello Brenta Joseph Masè, che interviene dopo la riflessione del ministro Costa. E sugli orsi dice: «La gestione sia locale».
TRENTO Erano sei le localizzazioni alternative all’Alpe Tognola vagliate dagli organizzatori del concerto di Giorgio Moroder. Ma tutte, secondo gli stessi promotori dell’evento, presentavano «fattori insuperabili di carattere tecnico, logistico, organizzativo». Il numero emerge dal documento firmato dall’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni in risposta a un’interrogazione presentata dai consiglieri di Futura che chiedeva chiarimenti proprio sulla scelta dell’area a 2.200 metri per l’esibizione del dj altoatesino, oltre che su eventuali finanziamenti pubblici.
Failoni, nella sua risposta, parte proprio da quest’ultimo quesito, per precisare che «il settore turistico della Provincia — scrive l’assessore — non ha concesso alcun contributo». Quindi il nodo della localizzazione, che tanto ha fatto discutere. Con la precisazione, da parte di Failoni, che gli organizzatori avrebbero esaminato sei localizzazioni alternative «scevre dalle criticità ambientali che hanno generato le conclusioni negative della valutazione d’incidenza del concerto sull’Alpe Tognola». Un esame con esito negativo, visto che gli organizzatori hanno messo in evidenza come «le stesse localizzazioni non risultassero idonee per fattori insuperabili di carattere tecnico, logistico, organizzativo». E i fattori sono sei: per «essere ritenuto idoneo», in sostanza, un sito avrebbe dovuto garantire «un collegamento elettrico nei pressi con potenza installata tale da supportare le apparecchiature necessarie per il concerto», un’«accessibilità per il trasporto delle apparecchiature» e la «possibilità di stoccaggio protetto dei materiali». Ancora: necessario un parcheggio «per ospitare le automobili del pubblico pagante relativamente distante dal centro urbano di San Martino per non congestionare la circolazione», così come una «localizzazione tale per cui non sia necessario bloccare la viabilità ordinaria». Infine, la possibilità di controllo e gestione del pubblico pagante «dato che si tratta di un concerto dai costi elevati e il cui ricavato è in parte dedicato alla raccolta fondi post Vaia». Risultato: «Per nessuna delle localizzazioni alternative ricorrevano congiuntamente le condizioni, tutte presenti all’Alpe Tognola».
«La montagna è tratto fondante dell’identità e dello sviluppo del Trentino» conclude Failoni, ricordando il «ruolo anche economico e sociale del patrimonio ambientale del Trentino»: «Siamo consapevoli di quanto il pregio naturalistico del territorio influisca sugli stessi risultati economici del territorio».
Critica Futura: «La giunta si è fidata delle analisi degli organizzatori».