Marini liquida i contestatori «Solite critiche»
«Si tratta della solita lagnanza». Così il consigliere provinciale M5S Alex Marini commenta l’ultimatum lanciato da chi critica i metodi nazionali imposti dai vertici. «Toni minacciosi».
TRENTO «Si tratta della solita lagnanza», dice il consigliere provinciale 5 Stelle Alex Marini di fronte all’«ultimatum» lanciato da chi, nel Movimenti, critica i metodi nazionali «imposti» dai vertici, accusati di aver «tradito i valori» originari. «Hanno organizzato una conferenza stampa e richiesto la convocazione urgente di un meet-up mentre eravamo a Napoli per Italia 5 Stelle (la festa per i dieci anni del Movimento, ndr). Hanno usato toni minacciosi, da resa dei conti. Hanno reiterato le lamentele che portano avanti da fin troppo tempo, le stesse lamentele che hanno fatto un deserto di attivisti, stufi dei soliti mugugni».
In quella conferenza stampa il consigliere provinciale Filippo Degasperi, tutto il gruppo consiliare del capoluogo e altri portavoce eletti in altri comuni della provincia – quasi la metà degli eletti – hanno lasciato intendere nemmeno troppo velatamente che «se non ci saranno risposte» se ne andranno, pronti a dar vita ad esperienze civiche: «Quali risposte si attendono? A livello nazionale c’è un percorso comune, avviato attraverso la partecipazione reale di persone che si impegnano a contaminare e cambiare la politica. Questi invece non perdono l’occasione per fare polemiche, interessati a loro stessi e al loro futuro personale».
La possibile «scissione» è data per scontata: «Filippo Degasperi — afferma Marini — lo ha detto davanti a testimoni i Consiglio provinciale che nei 5 Stelle rimarrà ancora per poco. E poi a quella conferenza stampa minacciosa dello scorso lunedì c’era anche il consigliere comunale Paolo Negroni se non sbaglio, che aveva già dato le sue dimissioni per poi tornare a parlare a nome dei 5 Stelle».
«Forse — aggiunge — dovrebbe mettersi d’accordo con se stesse. Chiede risposte anche lui ma da parte sua domande non ne sono mai arrivate, se non quella di farsi assumere nel gruppo consiliare». E spiega: «Sembra che abbiano già avviato la loro campagna elettorale», a questo punto per una futura formazione diversa dai 5 Stelle.
Alex Marini ne ha per tutti: «C’era anche il consigliere Andrea Maschio, il cui socio di studio (Maschio è ingegnere, ndr) è stato nominato nel cda dell’Interbrennero». Il consigliere provinciale solleva l’ombra del conflitto di interesse: «Dirò di più — aggiunge — perché Maschio si è lamentato di una mia interrogazione sulla discarica di Villa Agnedo. Ho avuto la segnalazione da Brescia di conferimenti su cui sarebbe meglio porre attenzione, ma evidentemente avrei dovuto chiedere permesso a lui perché della discarica è direttore lavori». «Io — dice convinto — preferisco che mi rispondano l’assessorato competente e l’Agenzia per l’Ambiente su quanto succede, non il direttore lavori, nemmeno se è dei 5 Stelle».
Se metà dei portavoce se ne dovessero andare, per Marini sarebbe comunque «un problema, un vulnus al Movimento». Ma se ne farebbe una ragione: «Piuttosto che sentire di continuo la solita lagnanza preferisco partire dalla metà. Sono di ritorno da Napoli, con me c’erano tanti portavoce trentini e tanti attivisti. Abbiamo respirato un clima di fratellanza, di voglia di fare, di confrontarsi per trovare soluzioni per contaminare la politica e cambiare il Paese».
Domani si terrà comunque il meet-up richiesto d’urgenza. È convocato alle 20.30 all’auditorium San GiuseppeSanta Chiara: «Ci sarà tutto il loro clan — spiega Marini — quelli che la pensano come loro, perché tutti gli altri sono già scappati. Hanno creato un deserto. Con loro è impossibile parlare, non c’è spazio. E per domani ho già un altro impegno».