I ladri rubano le pistole, tiratore perde il porto d’armi
Oltre il danno la beffa. Il vecchio modo di dire in questo caso calza alla perfezione, perché il malcapitato, un tiratore sportivo, oltre ad aver perso le pistole e le relative munizioni, è stato denunciato penalmente (caso poi archiviato) e ha perso il porto d’armi.
Dopo la denuncia di furto si è infatti mossa la questura che ha disposto la revoca della licenza. Vana anche la battaglia al Tar, i giudici hanno dato ragione al questore e così il tiratore non potrà più partecipare a competizioni sportive. Salvo una decisone diversa al Consiglio di Stato, l’impugnazione della sentenza sembra infatti un atto scontato ormai.
Ma procediamo per gradi perché la disavventura giudiziaria del tiratore risale al 16 marzo 2019 quando l’uomo si dirige al poligono di tiro dinamico per partecipare a una competizione sportiva. Alle 10.15 parcheggia l’auto, la chiude a chiave e poi si allontana per procedere alle formalità di iscrizione, lasciando le armi e le munizioni nel bagagliaio dell’auto. Sembrava tutto a posto, ma ai ladri sono bastati venti minuti per forzare l’auto e rubare le due pistole, comprese di munizioni. Quando il tiratore è tornato alla macchina il borsone era infatti sparito. All’uomo non è rimasto altro da fare che presentare denuncia ai carabinieri. Da qui è partita la segnalazione alla questura, un atto dovuto. Ma l’uomo è stato denunciato anche per omessa custodia delle armi, fascicolo poi archiviato dal giudice delle udienze preliminari. Nessuna responsabilità penale dunque, ma sotto il profilo amministrativo la storia è decisamente diversa. La questura, infatti, il 22 maggio 2019 firma un provvedimento di revoca della licenza di porto d’armi. Da qui inizia la battaglia davanti al Tar di Trento. Il tiratore, attraverso i suoi avvocati, impugna il provvedimento evidenziando l’assenza di un’indagine da parte della questura e di un’istruttoria. Il tiratore chiede inoltre l’annullamento del provvedimento e la sospensione cautelare in quanto doveva terminare la stagione sportiva. Ma la tesi difensiva non ha convinto i giudici amministrativi che hanno confermato la revoca della licenza.