Cassa centrale fuori da Iccrea entro il 2022
Accordo raggiunto sulle partecipazioni. Fracalossi: importante passo avanti
TRENTO Cassa Centrale banca ridurrà la sua partecipazione all’interno di Iccrea dall’attuale 18% circa al di sotto del 10% entro la fine dell’anno. La parte restante sarà ceduta integralmente con quote annuali e proporzionali entro il 31 dicembre 2022. Saranno ricollocate tra le Bcc aderenti alla holding romana o eventualmente a investitori terzi.
«Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto — commenta il presidente di Cassa centrale Giorgio Fracalossi — è stato un confronto concreto e improntato al reciproco rispetto che consente a entrambi i gruppi di fare un importante passo in avanti».
L’accordo arriva alla fine di un negoziato iniziato in estate, dopo che Ccb aveva intrapreso le vie legali per contestare la modifica dello statuto adottata da Iccrea nel momento in cui si era trasformata in capogruppo e che poneva un limite al possesso azionario al 10% del capitale (dal 5% precedente).
L’accordo consente anche una razionalizzazione degli assetti partecipativi dei due gruppi mediante la cessione delle partecipazioni rispettivamente detenute da un gruppo in aziende dell’altro. Cassa centrale acquisirà quindi le partecipazioni in Sba, Csd, Phoenix e Cesve detenute dal gruppo romano, mentre Iccrea acquisirà le partecipazioni in Iccrea BancaImpresa, Bcc retail, Banca sviluppo, Bit, Sinergia, InCra, Bcc Energia e Assicra Veneto detenute dalla holding di via Segantini.
L’intesa consentirà inoltre, entro due anni, di garantire la fase di migrazione verso le piattaforme utilizzate dal gruppo Iccrea per le Bcc che attualmente adottano il sistema informatico Phoenix.
Il valore dell’operazione si aggira intorno ai 200 milioni di euro e per Cassa centrale, impegnata nel percorso di salvataggio di Carige, disporre di liquidità si rivela fondamentale.
E a proposito della banca ligure, secondo quanto riportato da Milano Finanza, il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) avrebbe inviato alla Bce la richiesta di autorizzazione ad acquisire una partecipazione rilevante in Carige. Il passaggio è necessario e si inserisce proprio all’interno del piano di salvataggio della banca da 900 milioni di euro. Quanto all’aumento di capitale da 700 milioni, pare si realizzerà entro l’anno.