Inclusione, coraggio e impegno Un nuovo anno al teatro Portland
Dieci spettacoli: dal misterioso «White rabbit, red rabbit» ai dubbi di «Humana»
Una sala da 70 posti, 10 spettacoli di teatro civile e un luogo in grado di farsi spazio di riflessione e incontro. Sono questi gli ingredienti della nuova stagione del Teatro Portalnd, intitolata «Protagonisti del nostro tempo». «Viviamo in tempi complicati, in cui sempre più spesso è necessario fermarsi a pensare fuori dal flusso delle notizie - ha chiarito il direttore artistico Andrea Brunello per questo il teatro diventa luogo di riflessione e elaborazione di un pensiero critico». Un teatro che pone domande più che dare risposte, come nello speciale evento di apertura. White rabbit, red rabbit
(25 ottobre) è uno spettacolo «happening» già replicato in tutto il mondo del quale non si sa nulla: l’attore che lo interpreta può ricevere il testo solo pochi minuti prima di entrare in scena. Una vera e propria sfida di curiosità e immaginazione. Tanti e delicati i temi trattati dal resto della programmazione. Dall’iper consumismo della contemporaneità in La donna più grassa del mondo (8 novembre), in cui una donna è disposta a morire pur di non rinunciare al cibo, alla riflessione sul passato con il delicato Cielo nero (22 novembre), ambientato sotto le bombe cadute su Cagliari nel 1943, passando per l’amara allegria di Tutto quello che volete (13 dicembre), in cui ci si interroga se sia possibile essere infelici per «troppa felicità». Identità femminile e libertà di scelta in scena con Farsi Fuori (10 gennaio), in cui una donna che non ha e non vuole figli subisce una gravidanza imposta dalle aspettative della società; mentre la traversata dei migranti dalla Libia alle coste della speranza verrà raccontata in Mare morto (24 gennaio).
Coerentemente con il dna di Teatro Portland, spazio alla riflessione sul rapporto uomini-macchine in Noi, robot. Cosa vuol dire essere umano (7 febbraio), e al sogno di eliminare le malattie attraverso la manipolazione dell’uomo con Humana (6 marzo). La stagione si conclude con l’alienazione di Bartleby (20 marzo), ispirato al racconto di Melville, e con la domanda di I will survive (3 aprile): che differenza c’è tra vivere e sopravvivere?