Azienda sanitaria un questionario per le mamme
L’Azienda sanitaria lancia l’idea: questionari a un anno dal parto
TRENTO L’opinione delle madri per migliorare ulteriormente i servizi offerti durante la gravidanza e per il primo anno dopo il parto. Per questo la provincia di Trento, in collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), ha deciso di lavorare con la Scuola sant’Anna di Pisa e lanciare l’indagine sul percorso infantile in Trentino. Presentata ieri nella sede Azienda sanitaria, l’indagine intende coinvolgere attivamente le mamme per capire come hanno vissuto l’esperienza della gravidanza e del primo anno di vita del bambino.
Gli otto questionari che verranno proposti alle donne in
Domande e risposte Sono otto le indagini proposte alle donne prima e dopo il parto, di cui tre in gravidanza
dolce attesa — tre durante la gravidanza, una nei giorni attorno al parto e quattro durante il primo anno di vita — desiderose di partecipare all’iniziativa vogliono «trasformare le donne stesse in un osservatorio a cui prestare attenzione — racconta il direttore dell’Area cure primarie Simona Sforzin — Mamma e bambino stanno al centro di questo percorso di valutazione dell’esperienza». «Conoscere direttamente dalle mamme come valutano l’esperienza è positivo per sapere per dove andare a ritoccare un sistema che già funziona — commenta l’assessora provinciale alla salute Stefania Segnana — Il fatto poi di avere un’ulteriore valutazione imparziale del nostro sistema da una struttura esterna alla Provincia, come la Scuola sant’Anna di Pisa, non può che aggiungere lustro al nostro sistema sanitario».
L’iniziativa, infatti, parte da un’idea dell’ateneo toscano. «Il progetto è nato a Pisa, ma è ormai diffuso in 9 regioni. L’aspetto innovativo del nostro metodo di indagine — spiega Manila Bonciani, del laboratorio management e sanità della Scuola sant’Anna — è dare modo alle protagoniste di raccontare la propria esperienza personale, in modo da restituire un’immagine il più fedele possibile». Nei questionari online, che le partecipanti saranno invitate periodicamente a compilare, ci sarà spazio anche per delle domande aperte. «Serve per arricchire con episodi significativi e narrativi la valutazione dell’assistenza ricevuta», racconta Bonciani.
L’obiettivo di Provincia e Azienda sanitaria è che questa indagine diventi sistematica e di continuo monitoraggio, come spiega il direttore Paolo Bordon. «Le nostre attività di valutazione dei servizi, che danno risultati positivi, riguardano le singole prestazioni e i singoli momenti di controllo. Questo tipo di indagine, invece, sarà molto utile per comprendere quanto e come si sentono accompagnate le donne nel lungo percorso della gravidanza e del post parto». Essendo a base del tutto volontaria la partecipazione a questa indagine, difficile fare delle previsioni sulla percentuale di donne che decideranno di aderire all’iniziativa. «In Toscana circa il 70% delle donne che iniziano il percorso di gravidanza scelgono di partecipare al programma di valutazione — spiega Bonciani — Circa una donna su due risponde a tutti i questionari».
La presentazione del progetto
«Conoscere il valore dell’esperienza ascoltando le donne ci aiuterà ad agire»
è diventata l’occasione per fare un punto sulla partecipazione al percorso nascita, la cui diffusione sul territorio ormai è completa. «In provincia di Trento abbiamo circa 4100 nati all’anno, di cui ormai il 60% viene seguito attraverso il percorso nascita», racconta Chiara Masè, la referente organizzativa delle ostetriche che seguono dall’inizio alla fine la gravidanza delle donne che aderiscono all’iniziativa. «Il 100% delle donne che hanno richiesto il servizio lo hanno ricevuto. La nostra diffusione ormai è capillare, e anche nelle zone più indietro ormai il 45% dei nati sono seguiti da noi. In val di Fiemme e val di Fassa nel 2019 si sfiora il 90% ».