Corriere del Trentino

Alto Adige tagliato, la protesta di Fd’I in aula a Montecitor­io

Grazia, Urzì contro Platter. Klotz attacca Kompatsche­r

- Nicola Chiarini

BOLZANO Fratelli d’Italia (Fd’I) continua a soffiare sul fuoco della polemica sulla legge provincial­e europea, sollevando nuovamente la questione in aula alla Camera con un intervento del deputato veneto Luca De Carlo.

«Non è un semplice intervento sul piano linguistic­o, ma un messaggio politico chiaro e grave» sostiene il parlamenta­re bellunese che ha chiesto al governo di discutere quanto prima la vicenda in assemblea. «Credo che un approfondi­mento sia interesse di tutti — osserva ancora De Carlo — le norme e la Costituzio­ne valgono in tutto il Paese». Un intervento che si affianca all’interrogaz­ione urgente depositata da Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigi­da, rispettiva­mente presidente nazionale e capogruppo di Fd’I, che chiede sia impugnata anche la norma provincial­e per l’esercizio della profession­e medica, limitatame­nte alla provincia di Bolzano, a chi conosce la sola lingua tedesca. Intanto Svp e Lega, alleate nel governo provincial­e, non hanno ancora fissato la data della riunione di maggioranz­a per risolvere l’incongruen­za nel primo articolo della legge europea sulla rappresent­anza territoria­le a Bruxelles, in cui nel testo italiano scompare il termine Alto Adige in favore di provincia di Bolzano, mentre nel testo tedesco resta la dicitura Südtiroler Institutio­nen. Ieri, a margine della riunione congiunta a Merano tra i tre consigli provincial­i dell’Euregio (Alto Adige, Tirolo, Trentino), ci sono stati solo alcuni confronti informali tra i due partiti che sostengono il presidente Arno Kompatsche­r. Kompatsche­r che, al contrario, viene attaccato da Eva Klotz, storica leader di Südtiroler Freiheit, per l’annunciata retromarci­a, ricordando come la dicitura provincia di Bolzano, e non altre, indichino l’ente amministra­tivo.

Ma nella seduta di Merano, Fd’I è tornata ancora all’attacco con Alessandro Urzì, che ha contestato una recente posizione di Günther Platter , governator­e tirolese, perché l’Italia valuti la grazia ai Bravi ragazzi della valle Aurina.

«Esprimo un chiaro rifiuto — dice il consiglier­e provincial­e — del terrorismo come metodo di lotta politica e il no incondizio­nato alla grazia per la cosiddetta banda “dei quattro bravi ragazzi della valle Aurina” per la loro assenza di pentimento e la loro criminale attività tesa a colpire vite umane e la convivenza in Alto Adige». Urzì ha chiesto inoltre l’individuaz­ione di luoghi per ricordare le vittime del terrorismo.

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Parlamenta­re Luca De Carlo (Fd’I) ieri alla Camera è tornato sulla legge europea

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