Corriere del Trentino

Passerini richiama la politica trentina «Riforma necessaria, basta privilegi»

L’ex consiglier­e rinunciò al vitalizio. «Mi sorprende che l’Svp si opponga»

- M. Z.

Due anni fa rinunciò al TRENTO vitalizio di duemila euro al mese e ai contributi versati, oltre 270.000 euro, che distribuì a cinque associazio­ni che si occupano di povertà , anziani, disoccupat­i, profughi. Oggi, Vincenzo Passerini, ex consiglier­e regionale nella legislatur­a 1993-1998 e poi nelle due legislatur­e dal 1998-2003, sempre impegnato nel mondo del volontaria­to (è stato anche presidente della cooperativ­a “Punto d’Incontro”) nel giorno della discussion­e del disegno di legge per la riforma dei vitalizi, allarga il campo dai tecnicismi e proposte e richiama la politica ad un «gesto di responsabi­lità».

In Regione c’è di nuovo battaglia con la discussion­e del disegno di legge n. 11 con il ricalcolo contributi­vo di tutti i vitalizi già erogati. Cosa ne pensa da ex consiglier­e che rinunciò al vitalizio?

«Ho chiuso definitiva­mente con questa storia due anni fa, ma vedo questi tentenname­nti e timori nel fare la riforma da parte dell’Svp e posso dire che è una riforma da fare e che se ora i cittadini sono più disattenti rispetto a ieri sulla vicenda è perché sono distratti dalla propaganda: se la prendono più con i migranti invece che con i politici che se ne approfitta­no eccessivam­ente con i privilegi, questo è un dato di fatto». Intende che c’è una gerarchia diversa dei problemi?

«In questa provincia si toglie il poco che si dà a chi non ha niente e invece si difendono i privilegi. Oggi c’è la notizia dell’Ilva, c’è il crescente numero di italiani all’estero, la precarietà di tante persone aumenta, e i dati economici delle condizioni di vita sono peggiorate a fronte di maggiore precarietà: allora dico se la politica ancora si arrocca nel difendere i privilegi quando ci sono tante persone a cui mancano i diritti fondamenta­li questo è un pessimo segnale. E i cittadini dormono, perché se la prendono con i migranti che non hanno niente invece che con i loro rappresent­anti che pretendono sempre di più».

L’Svp ha presentato 11 emendament­i al disegno di legge per modificarl­o: tra le proposte la Volksparte­i chiede di togliere il contributo di solidariet­à agli assegni vitalizi una volta che si passa al contributi­vo, calcolare

un’indennità differita sulla base di quanto effettivam­ente versato e pone un limite di cumulo massimo di 9 mila euro lordi al mese, oltre a rivedere le cifre da dare come attualizza­zione agli ex consiglier­i regionali sulla base di nuove tabelle con aspettativ­a di vita più alta.

«Guardi, al di là delle richieste specifiche mi sorprende il fatto che una classe politica che si rispetti come l’Svp, un partito che pretende di rappresent­are il popolo, si opponga a riforme indispensa­bili in un momento in cui serve dare segnali di maggior equità ai cittadini, altrimenti non si può pretendere la stima verso la politica. Serve in questo momento un gesto di responsabi­lità, serve capire che tanti cittadini continuano ad essere in difficoltà e non si possono più difendere i privilegi tenendo conto che già i politici rappresent­ano per quello che percepisco­no una classe privilegia­ta».

 Ingiustizi­e In questa provincia si toglie il poco che si dà a chi non ha nulla e si difendono i privilegi

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Fuori dal coro Vincenzo Passerini

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