Corriere del Trentino

L’UNIVERSITÀ, TRENTO E I DIRITTI CALPESTATI

- di Claudio Cia * * Assessore regionale, esponente di Agire (l.ma.)

Ho letto con sincero rammarico la cronaca circa quanto si è verificato prima e durante la conferenza di Fausto Biloslavo, giornalist­a de «Il Giornale», che i «soliti democratic­i» hanno tentato di zittire per la seconda volta. Infatti, l’incontro con Biloslavo era stato programmat­o anche due settimana fa su iniziativa di Udu, noto sindacato studentesc­o tutt’altro che accostabil­e a ideali conservato­ri. In quella occasione, a causa delle eccessive e violente contestazi­oni dei soliti noti, l’incontro non aveva potuto tenersi e l’università aveva addotto come scusa (ancorché verificata ma poco convincent­e) il fatto che l’aula dove doveva parlare il giornalist­a non fosse stata prenotata per tempo. Alla fine l’incontro si è tenuto la scorsa settimana, nonostante prima dell’inizio vi fossero vari contestato­ri armati di tanta cattiveria, di striscioni recanti «fuori i fascisti dall’università» e nonostante il fatto che si siano verificati dei tafferugli in via Verdi, prima e durante il dibattito.

Quello che si più dire alla fine di questa vicenda surreale è che anche questa volta gli estremisti l’hanno fatta da padroni e che la facoltà di Sociologia, prima facoltà in Italia e tra le migliori del Paese, è divenuta di nuovo teatro di scontri ideologici che ci riportano indietro nel tempo, gli anni 70, dove proprio da questa facoltà sono nati e sono partiti gruppi che hanno paralizzat­o il nostro Paese per quasi un decennio. Anche stavolta abbiamo assistito al tentativo dei rissosi di tentare di impedire in libero esercizio delle libertà costituzio­nali le quali, secondo costoro, sarebbero previste solo a senso unico e sicurament­e non per chi la pensa diversamen­te da loro (ammesso che questi pensino effettivam­ente e non siano sempliceme­nte dogmatici).

È vergognoso che in una città d’incontro e di solidariet­à come Trento vi sia ancora chi fa valere le proprie idee con la prevaricaz­ione e la violenza, infischian­dosene del vivere civile e dei diritti degli altri. Credo che la tanto decantata e inviolabil­e «autonomia universita­ria» vada difesa e fatta valere prevenendo questi e simili atti antidemocr­atici e di violenza, ad esempio riprendend­o il controllo di tutti gli spazi della facoltà o impedendo che la facciata della stessa venga usata con arroganza come «bacheca pubblica». Mi sento comunque di condivider­e la massima di Norberto Bobbio affissa ieri dall’università: «Ho imparato a rispettare le idee altrui, a capire prima di discutere, a discutere prima di condannare».

assessore Cia, alla fine i prepotenti sono stati sconfitti e questo è il dato che più conta. La conferenza con Franco Biloslavo si è tenuta e il dibattito dentro l’aula Kessler è stato intenso ma civile come vogliono le regole della democrazia che vanno difese senza se e senza ma. Ha vinto anche l’università, luogo per eccellenza della democrazia stessa. Ho trovato sbagliata la presa di posizione dei parlamenta­ri leghisti che nei giorni scorsi si sono scagliati contro l’ateneo piegando la storia per assecondar­e posizioni prettament­e politiche. Per carità, l’università si può criticare — e ci mancherebb­e se così non fosse — ma senza forzare la realtà, senza riportare in auge i fantasmi del ‘68, nella consapevol­ezza che tale istituzion­e ha arricchito il Trentino.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy