Cooperazione, 50 anni di giovani
L’associazione festeggia la fondazione con un evento e tre accordi di collaborazione Numeri in calo, da 3.000 a 200 soci. Solo l’11% di chi siede nei cda ha meno di 36 anni
TRENTO I Giovani cooperatori trentini compiono cinquant’anni. Un’occasione per ripensare alla storia e programmare il futuro, pur in un contesto di contrazione drastica dei soci: a oggi sono circa 200, ma c’è stato un momento in cui il loro numero aveva raggiunto anche quota 3.000. «Negli ultimi anni ci siamo chiusi a parlare di cooperazione con i cooperatori — riflette il presidente dell’associazione Luca Riccadonna — ma sono convinto che rivolgendoci ai giovani che non fanno parte di questo mondo i numeri potranno salire rapidamente».
I numeri, naturalmente, non sempre esauriscono con chiarezza i contorni di fenomeni complessi: i Giovani soci della Cassa rurale di Trento, ad esempio, sono circa 450 «e aumentano ogni anno di 2030 unità, al netto di chi esce dal perimetro per limiti di età» come spiega il presidente Carlo Girardi. E ci sono altre quattro realtà giovanili legate agli istituti di credito.
Certo è che, in base all’analisi eseguita dai ricercatori di Euricse sui dati di 490 cooperative trentine, solo l’11,3% di chi siede nei consigli di amministrazione ha un’età inferiore ai 36 anni e la percentuale di cooperative che non hanno una presenza giovanile all’interno dei propri cda è superiore al 50% per tutte le tipologie, eccezion fatta per le cooperative agricole. I presidenti di cooperativa under 36, invece, sono solo il 6%.
I focus dei Giovani cooperatori per il futuro, tuttavia, sono diversi: «Puntiamo innanzitutto sulla comunicazione — spiega Riccadonna — e con Euricse ci forniremo supporto comunicativo reciproco anche sui social network. Per i nostri soci, inoltre, abbiamo sottoscritto un accordo con Car sharing in base al quale saranno cancellati il costo dell’abbonamento annuale e le caparre per accedere agevolmente al servizio. Infine, l’associazione sarà coinvolta nei percorsi di educazione cooperativa nelle scuole e di alternanza scuola lavoro».
Proprio sul versante della formazione la presidente della Federazione trentina della cooperazione Marina Mattarei pensa a un’azione di «lobby positiva»: «Chi oggi è iscritto alla facoltà di economia dovrebbe poter seguire dei corsi sulla teoria economica delle cooperative — dichiara — in questo momento c’è un’asimmetria informativa, ma le nostre imprese non sono ancillari a quelle di tipo capitalistico».
Per celebrare il cinquantesimo di fondazione l’assemblea dei Giovani cooperatori è in programma venerdì alla sala della cooperazione: la parte pubblica prenderà il via alle 19. Alle relazioni di Riccadonna e Mattarei seguirà una tavola rotonda.