Un’impresa su tre fa eco-investimenti In regione il primato dei lavori green
I dati della Fondazione Symbola. A Bolzano l’8% dei contratti è «verde» Giudiceandrea: carta giocata da anni. Giglioli: le aziende sono più bancabili
TRENTO Secondo gli addetti ai lavori, a influire sulle prestazioni «green» delle aziende della regione è anche l’ambiente. Parlano di «montagne» e «natura» il presidente di Assoimprenditori Alto Adige Federico Giudiceandrea e il presidente della Piccola industria di Confindustria Trento e membro del consiglio di presidenza con delega per l’energia e la sostenibilità Marco Giglioli per commentare i dati del rapporto «GreenItaly» 2019 della Fondazione Symbola.
Guardando al numero di imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2015-2018 e/o investiranno entro la fine del 2019 in prodotti e tecnologie green, la quota di incidenza del Trentino Alto Adige sui totali regionali è fra le più elevate del Paese: raggiunge il 33,3% , per un totale di quasi 9,9 miliardi di euro di investimenti.
Il Trentino Alto Adige vanta inoltre il primato nel campo dei green jobs (ovvero, secondo la definizione delle Nazioni Unite, «quelle occupazioni nei settori dell’agricoltura, del manifatturiero, nell’ambito della ricerca e sviluppo, dell’amministrazione e dei servizi che contribuiscono in maniera incisiva a preservare o restaurare la qualità ambientale»): considerando l’incidenza relativa (la percentuale sul totale degli occupati) la nostra è la regione più verde con il 15,2% di lavoratori, circa 75.000 persone. Secondo i dati contenuti nel rapporto, le aziende trentine e altoatesine prevedevano di attivare nel corso dell’anno circa 10.400 contratti relativi a green jobs, quasi l’11% del totale. A spiccare, in questo contesto, è la provincia di Bolzano con 6.339 contratti, l’8% del totale delle assunzioni del territorio.
«L’industria altoatesina ha giocato questa carta già anni fa — ricorda Giudiceandrea
33,3 per cento La quota di incidenza sul totale regionale del numero di imprese che hanno effettuato ecoinvestimenti
— la Banca d’Italia ha certificato che se l’Alto Adige ha superato la crisi molto meglio delle altre regioni italiane ed europee è proprio grazie a questo». Secondo il presidente degli industriali «è anche la bellezza delle nostre montagne a farci capire che è meglio fare le cose per bene». Ma anche Giglioli adotta questa prospettiva: «Siamo immersi nella natura, le nostre fabbriche si trovano spesso al limitare dei boschi — osserva — questo fa sì che ci sia una maggiore sensibilità. In questo modo le nostre imprese sono anche capaci di essere attrattive nei confronti dei giovani: oggi i lavoratori preferiscono scegliere aziende che sull’ambiente hanno un impatto ridotto o comunque lo salvaguardano». Ma non è tutto. «Oggi un’azienda che può vantare un’esperienza green è più bancabile — evidenzia
15,2 per cento È l’incidenza relativa dei lavoratori «verdi» sul totale degli occupati in Trentino Alto Adige
Giglioli — perché le imprese più sono sostenibili, più hanno potenzialità di sopravvivenza». Non si tratta di una moda, insomma.
Secondo il rapporto della Fondazione Symbola la propensione alla sostenibilità è diventata ormai elemento strategico dello sviluppo e l’impegno in questo campo da parte dell’industria è ormai strutturale. «È un mercato che chiede — ammette Giglioli — ma si tratta anche della volontà degli imprenditori: tutti ci rendiamo conto di cosa significhi non avere queste attenzioni. Ma oggi soprattutto ci sono gli strumenti: l’offerta disponibile di soluzioni tecnologiche a basso impatto ambientale è ampia».
Analizzando il settore dell’industria della moda, il rapporto cita anche due aziende trentine: Aquafil, con il suo nylon rigenerato «fortemente apprezzato da brand globali come Burberry e Prada» e La Sportiva, «che ha dichiarato il suo impegno a sostituire i pericolosi perfluorocarburi con sostanze più ecosostenibili».