Puri, eleganti, generosi Se gli anemoni giapponesi rendono fiorito l’autunno
«L’autunno è il nostro momento migliore» scriveva il Grande Vecchio di Weimar, Johann Wolfgang von Goethe. Concordo. In primavera si ha poco tempo per guardarsi attorno, e le fioriture durano relativamente poco. In estate si è in corsa affannosa per innaffiare, legare, sostenere; è solo l’autunno che ti permette di ammirare quello che è stato fatto, per scoprire le imperfezioni, per annotare i lavori per l’anno prossimo.
Mi mancano ad esempio alcune fiammate di Lagerstroemia; l’unico alberello che ho, è stato un trionfo arancio-cremisi per due lunghi mesi. Ne vedrei bene anche altri nel giardino. Poi devo sostituire, ahimè, i bossi defunti quest’estate; mi piange il cuore nel vederli stecchiti, color paglierino. La piralide del bosso ha colpito duro.
Gli anemoni giapponesi, Anemone japonica ‘Honorine Jobert’, a fioritura bianca, invece: bellissimi. Svettavano superbi e rigogliosi sopra la minutaglia di peonie. Mi sono ripromessa di togliere in primavera alcuni dei loro polloni e di ripiantarli in altre aiuole. Amo il bianco in giardino; il bianco di questi anemoni è così puro. I colori degli astri, loro vicini, ne vengono esaltati.
Penelope Hobhouse, scrittrice e progettista di giardini, sostiene che gli anemoni giapponesi si propaghino da soli in modo irruente.
Non tutti: da circa dieci anni ho alcuni cespi a fiore semplice della varietà ‘Rosenschale’, color rosa pallido nella parte superiore, rosa intenso nella parte inferiore dei petali, sistemati in prossimità di due alberi di cachi, in ombra leggera.
Fioriscono copiosamente, è vero, ma di propagarsi con irruenza proprio non se ne parla. Si sono allargati con gli anni, ma di poco. Anche un’altra varietà, color rosa antico, chiamata ‘Königin Charlotte’, non si moltiplica come dovrebbe. Trovo quella bianca, a fiore semplice, la più bella e la più generosa: i fiori sono più grandi, gli steli più resistenti, il colore più puro degli altri anemoni.
Gli anemoni giapponesi sono stati importati dalla Cina nel 1835, e dal 1900 hanno iniziato a fiorire nei giardini europei. Le varietà sono una quindicina, risultati d’incroci fra Anemone hupehensis, A. vitifolia e A. tomentosa. I più belli sono quelli a fiore semplice, rosa o bianchi; e se si scelgono bene fra quelli in commercio, si avranno fioriture dagli inizi di agosto fino ai geli. Si piantano in autunno, ma attecchiscono bene anche in primavera. Nei primi anni li dobbiamo tenere d’occhio, perché non vogliono essere trascurati mentre radicano.
In caso di siccità esigono innaffiature regolari, possibilmente quotidiane – agli inizi non dimentichiamo di dar loro un poco d’acqua anche nel periodo più freddo, se non piove.
Fascino
I più belli sono quelli a fiore semplice
Se si scelgono bene spunteranno fino al gelo