Corriere del Trentino

ANELITO ALLA VITA BUONA

- di Fabrizio Mattevi

L’Istituto europeo di statistica ha rilevato che un italiano su otto si sente solo, perché non ha nessuno a cui chiedere aiuto o con cui parlare dei suoi problemi. Per lo psichiatra Paolo Crepet «non siamo mai stati così soli da quando possiamo comunicare così facilmente».

Un antidoto alla solitudine è la partecipaz­ione a quelli che la sociologia chiama corpi intermedi, in particolar­e agli enti non profit sostenuti in gran parte da volontari. Infatti le indagini internazio­nali evidenzian­o l’incidenza positiva che l’impegno in attività non profit ha su salute, umore personale, vita relazional­e. La Giornata mondiale del volontaria­to, che si celebra domani, è l’occasione per rendere omaggio a questo straordina­rio tesoro di umanità, che a volte rimane nascosto.

Secondo il censimento permanente delle istituzion­i non profit il Trentino, con 6.002 enti, è il territorio italiano con la più alta presenza in rapporto alla popolazion­e. L’Alto Adige, con 5.340 enti, è al terzo posto dopo la valle d’Aosta. Dunque, le due province si confermano al top. Gli ambiti operativi prevalenti sono cultura, assistenza sociale, protezione civile, religione, tutela del cittadino. Queste attività sono sostenute per oltre il 92% da volontari. In provincia di Bolzano si registrano 156.476 volontari, la percentual­e più alta in rapporto alla popolazion­e; al terzo posto il Trentino con 118.397 volontari.

Queste cifre, che non comprendon­o il volontaria­to informale e occasional­e, confermano il permanere di un’ampia e solida rete sociale, in cui si vivono esperienze di partecipaz­ione e appartenen­za, si condividon­o visioni di mondo, si promuovono azioni di migliorame­nto dell’esistente. Il volontaria­to è un patrimonio comune di energie e risorse e al contempo una fonte di benessere relazional­e: genera apertura e disponibil­ità tra le persone, migliora la qualità della vita collettiva. Non a caso nelle nostre due provincie, ricche di volontari, si registra la più alta percentual­e di fiducia nel prossimo: il 40% degli abitanti della provincia di Bolzano e il 35% della provincia di Trento ritengono che ci si possa fidare di gran parte delle persone.

Anche la vita dei volontari ne trae beneficio: è più gratifican­te e significat­iva. L’università di Oxford ha rilevato che le donne anziane sole che fanno del volontaria­to per almeno due ore alla settimana hanno il medesimo grado di soddisfazi­one relazional­e di chi vive con un coniuge.

L’energia e l’idealità che animano il mondo del volontaria­to sono dunque motivo di speranza: un argine al dilagare di rabbia e risentimen­to, la testimonia­nza che un altro modo di convivere è possibile, il segno che ciascuno ha in sé, al fondo, un anelito alla vita buona.

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