Molin carica l’Aquila «Brindisi, forse la svolta»
Il tecnico del Trento dopo la fine del girone d’andata: «Siamo al top ma non molliamo»
Il bilancio parlano da soli. Quaranta punti in 15 partite, frutto di 13 vittorie, un pari e un solo ko. Le reti segnate sono 43, quelle subite 7, i punti di vantaggio sulla seconda della classe 6 sulla terza addirittura 14. Il girone d’andata che il Trento ha concluso domenica scorsa ha tutte le caratteristiche per poter essere paragonato ad una sorta di marcia trionfale ma il tecnico Flavio Toccoli è convinto che si possa fare ancora di più.
Toccoli, non ci dirà mica che non è soddisfatto del percorso che state facendo?
«Ci mancherebbe altro. Certo che sono contento ma, allo stesso tempo, vedrete che nel ritorno i ragazzi saranno in grado di far vedere un gioco più spumeggiante così come accaduto tra settembre e ottobre».
In effetti ultimamente non siete sempre stati brillantissimi, che spiegazioni si è dato?
«Abbiamo un organico indubbiamente di grande qualità che però non è lunghissimo. Nel momento in cui ci siamo trovati a dover rinunciare a tre-quattro pedine di primo piano non è stato semplice, il carattere però ha supplito a certe assenze e in alcune occasioni siamo stati in grado di vincere anche con il minimo scarto soffrendo. Il tutto senza considerare che non è mai banale riuscire ad amalgamare una squadra composta praticamente in toto da elementi nuovi».
Sul fronte infortuni la sensazione è che qualche recupero sia stato molto più lento del previsto. Ci riferiamo ad esempio a Baido, Marcolini e Pellicanò.
«Sì, qualcosa non ha funzionato ma non sono in grado di definire il problema. Non ho le competenze per farlo, siamo comunque in tempo per migliorare anche sotto questo punto di vista, è dagli errori che si impara».
C’è una partita che le è piaciuta particolarmente?
«Direi il derby con la Vipo. Era un incontro sentito da entrambe le parti contro una formazione di assoluto valore, in quel caso ho visto la squadra molto reattiva anche dal punto di vista agonistico. Ecco, un pochino di più di “sana ignoranza” non ci farebbe male, siamo andati in difficoltà diverse volte affrontando avversari fisici. Non dobbiamo aver timore di aumentare l’intensità».
Ora ci sono due settimane di mercato, pensa sia il caso di intervenire in qualche modo?
«Sono molto rispettoso dei ruoli e quindi lascio che sia il nostro direttore sportivo, Attilio Gementi, a decidere come muoversi. So che sta lavorando per rinforzare ulteriormente la rosa ma non ci siamo ancora confrontati sui dettagli, diciamo che un esterno destro di difesa giovane servirebbe per dare fiato a Panizza e Paoli».
I rapporti con la società invece come proseguono?
«Non mi manca nulla, è tutto organizzato in maniera ottimale per poter pensare solo all’allenamento e al calcio giocato. Poi ci si confronta dopo le partite ma è normale sia così, anzi direi che spesso è anche costruttivo, d’altra parte ognuno vede questo sport alla propria maniera»
Ci sono ancora in palio la Coppa Italia provinciale e in caso di vittoria quella regionale, poi una lunga pausa. Come vi organizzerete?
«Sicuramente darò ai ragazzi una decina di giorni per staccare da prima di Natale sino al 2 gennaio. Poi riprenderemo a pieno regime, abbiamo già calendarizzato le amichevoli. Il ritorno sarà un nuovo campionato e non dobbiamo mollare di un solo centimetro».
Troppi infortuni
«Di sicuro qualcosa non ha funzionato ma non sono in grado di definire il problema»