Corriere del Trentino

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Il tecnico del Trento dopo la fine del girone d’andata: «Siamo al top ma non molliamo»

- di Stefano Frigo

Il bilancio parlano da soli. Quaranta punti in 15 partite, frutto di 13 vittorie, un pari e un solo ko. Le reti segnate sono 43, quelle subite 7, i punti di vantaggio sulla seconda della classe 6 sulla terza addirittur­a 14. Il girone d’andata che il Trento ha concluso domenica scorsa ha tutte le caratteris­tiche per poter essere paragonato ad una sorta di marcia trionfale ma il tecnico Flavio Toccoli è convinto che si possa fare ancora di più.

Toccoli, non ci dirà mica che non è soddisfatt­o del percorso che state facendo?

«Ci mancherebb­e altro. Certo che sono contento ma, allo stesso tempo, vedrete che nel ritorno i ragazzi saranno in grado di far vedere un gioco più spumeggian­te così come accaduto tra settembre e ottobre».

In effetti ultimament­e non siete sempre stati brillantis­simi, che spiegazion­i si è dato?

«Abbiamo un organico indubbiame­nte di grande qualità che però non è lunghissim­o. Nel momento in cui ci siamo trovati a dover rinunciare a tre-quattro pedine di primo piano non è stato semplice, il carattere però ha supplito a certe assenze e in alcune occasioni siamo stati in grado di vincere anche con il minimo scarto soffrendo. Il tutto senza considerar­e che non è mai banale riuscire ad amalgamare una squadra composta praticamen­te in toto da elementi nuovi».

Sul fronte infortuni la sensazione è che qualche recupero sia stato molto più lento del previsto. Ci riferiamo ad esempio a Baido, Marcolini e Pellicanò.

«Sì, qualcosa non ha funzionato ma non sono in grado di definire il problema. Non ho le competenze per farlo, siamo comunque in tempo per migliorare anche sotto questo punto di vista, è dagli errori che si impara».

C’è una partita che le è piaciuta particolar­mente?

«Direi il derby con la Vipo. Era un incontro sentito da entrambe le parti contro una formazione di assoluto valore, in quel caso ho visto la squadra molto reattiva anche dal punto di vista agonistico. Ecco, un pochino di più di “sana ignoranza” non ci farebbe male, siamo andati in difficoltà diverse volte affrontand­o avversari fisici. Non dobbiamo aver timore di aumentare l’intensità».

Ora ci sono due settimane di mercato, pensa sia il caso di intervenir­e in qualche modo?

«Sono molto rispettoso dei ruoli e quindi lascio che sia il nostro direttore sportivo, Attilio Gementi, a decidere come muoversi. So che sta lavorando per rinforzare ulteriorme­nte la rosa ma non ci siamo ancora confrontat­i sui dettagli, diciamo che un esterno destro di difesa giovane servirebbe per dare fiato a Panizza e Paoli».

I rapporti con la società invece come proseguono?

«Non mi manca nulla, è tutto organizzat­o in maniera ottimale per poter pensare solo all’allenament­o e al calcio giocato. Poi ci si confronta dopo le partite ma è normale sia così, anzi direi che spesso è anche costruttiv­o, d’altra parte ognuno vede questo sport alla propria maniera»

Ci sono ancora in palio la Coppa Italia provincial­e e in caso di vittoria quella regionale, poi una lunga pausa. Come vi organizzer­ete?

«Sicurament­e darò ai ragazzi una decina di giorni per staccare da prima di Natale sino al 2 gennaio. Poi riprendere­mo a pieno regime, abbiamo già calendariz­zato le amichevoli. Il ritorno sarà un nuovo campionato e non dobbiamo mollare di un solo centimetro».

Troppi infortuni

«Di sicuro qualcosa non ha funzionato ma non sono in grado di definire il problema»

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