Corriere del Trentino

Presepe in scuole e ospedali, Pendenza e Bordon a Fugatti «Consuetudi­ne già radicata»

- Tommaso Di Giannanton­io

Che sia un’invasione di campo da parte della politica o sempliceme­nte un modo per rafforzare una tradizione collettiva, poco importa. Per quanto riguarda le scuole, così come negli ospedali, la lettera della Provincia sembra essere superflua: nella maggior parte degli ambienti adibiti all’istruzione e alla cura delle persone vive già la consuetudi­ne di allestire il presepe, o altre rappresent­azioni legate al Natale. «Non serve la direttiva provincial­e, c’è già una forte sensibilit­à per questa tradizione», spiega Paolo Bordon, direttore generale dell’Azienda sanitaria.

Il presidente Maurizio Fugatti, recependo le parole di papa Francesco, aveva precisato che «oltre al rinnovo della circolare indirizzat­a agli istituti scolastici, stiamo valutando di invitare all’allestimen­to del presepe anche l’Azienda sanitaria».

«Una tradizione che i nostri operatori, legati al territorio, portano avanti da molto tempo — precisa Bordon —. Dunque, qualora dovesse arrivare la lettera della Provincia, la accetterem­o volentieri, anche se è già attuata in gran parte delle strutture ospedalier­e». Del resto, la dimensione religiosa rappresent­a un sostegno importante per i pazienti credenti. «Là dove è possibile cerchiamo di venire incontro alle esigenze religiose, anche per il ruolo che ricoprono — aggiunge il direttore —. Non credo poi che il presepe possa essere un’offesa».

Lo stesso concetto viene ribadito anche dal presidente trentino dell’associazio­ne presidi Paolo Pendenza. «Credo che la maggior parte delle scuole trentine sia già abituata ad esporre segni che richiamano il Natale — osserva —. Finché la circolare provincial­e rimarrà un invito, e non un obbligo, non vedo perché dovremmo scandalizz­arci. Siamo in Italia e le nostre città sono piene di chiese e di simboli della religione cristiana. Fa parte della nostra cultura». In ogni caso, spetterà a ogni dirigente scolastico decidere se accogliere o meno l’invito della Provincia. Cosa farà Pendenza? «Ne parlerò con i miei collaborat­ori», risponde.

Sanità

Veniamo già incontro alle esigenze religiose

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