Papa Francesco: «Vaia, un grido d’allarme del creato»
Il presepe di Scurelle è stato consegnato ieri al Papa che ha ricordato Vaia: «Un grido d’allarme del creato».
TRENTO «Rivolgo un incoraggiamento alle vostre popolazioni che un anno fa hanno subito una tremenda calamità naturale con la tempesta Vaia. Questi sono segnali di allarme del Creato, che ci invitano ad assumere subito decisioni efficaci per difendere la nostra casa comune. Il presepe e l’albero che ci avete donato per questo Santo Natale saranno ammirati nei prossimi giorni dai cittadini di tutto il mondo, per la loro bellezza ma soprattutto per la forza del loro messaggio. Il presepe, che contiene elementi architettonici propri del Trentino e tronchi di legno posti lungo il percorso di accesso, sottolineano la precarietà nella quale si trovò la Sacra Famiglia nella notte di Betlemme. Questi simboli universali, che ho ricordato nella mia Lettera sul valore del presepe, ci richiamano al nostro dovere di essere solidali, e di donarci gli uni agli altri. Il Papa vi è grato per quanto avete recato in dono».
Questi alcuni passaggi del discorso pronunciato da papa Francesco ieri in Sala Nervi, accogliendo in udienza privata i circa 700 trentini giunti a Roma, assieme a molte autorità, fra cui il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e l’arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi, per l’inaugurazione del presepio donato dalla comunità di Scurelle, che rimarrà in piazza San Pietro fino al 12 gennaio. Presenti all’udienza anche le comunità del Veneto che hanno donato l’albero di Natale, proveniente dall’altopiano di Asiago. Un
Tisi
Noi trentini abbiamo nel nostro codice genetico l’amore. Questo presepe rappresenta un inno alla gratuità e al noi
momento di grande emozione e di grande gioia per tutti i presenti sottolineato anche dalle parole con cui monsignor Tisi si è rivolto al santo padre: «Noi trentini abbiamo nel nostro codice genetico l’amore. Questo presepe rappresenta un inno alla gratuità e alla bellezza del ‘noi’. Che non ci accada mai di ritrovarci ad una tavola imbandita ma senza commensali. Santo Padre, benedica la nostra comunità e il nostro Trentino».
«Il Trentino — ha detto a sua volta il presidente Fugatti — ringrazia Sua Santità per la sua recente Lettera evangelica sul presepe. Siamo orgogliosi di avere offerto una volta ancora il nostro contributo al Natale del papa e di tutti i fedeli che in questi giorni guardano a Roma come al faro della cristianità».
È stato il giorno del Trentino a Roma, in Vaticano. Il Trentino delle istituzioni — oltre a Fugatti, gli assessori Segnana e Bisesti, il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, il presidente del Consiglio regionale Roberto Paccher il sindaco di Scurelle Fulvio Ropelato, i rappresentati della Comunità di valle e molti altri — ma anche il Trentino dei cittadini e del volontariato. Quasi 700 persone scese dalla Valsugana alla capitale per l’inaugurazione del presepe di Scurelle in piazza San Pietro, allestito dal Comitato Amici del Presepio, assieme a tutto il mondo del volontariato — fra cui gli alpini, i vigili del fuoco, la parrocchia e il gruppo missionario, la formazione professionale e alcune ditte locali — con la collaborazione della Protezione civile del Trentino.
Il presepio occupa uno spazio di quasi 200 metri quadrati, è stato trasportato dal Trentino a Roma con tre autoarticolati assieme a una ventina di Vigili del Fuoco, e poi riassemblato dai volontari del Comitato. Un presepio con 23 statue a grandezza naturale e che contiene anche il legno degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia lo scorso anno. Come a testimoniare che dalla morte può nascere nuova vita.