Lorenz: «Itas cresce, nonostante le difficoltà»
L’analisi del presidente Lorenz: «La pioggia peggio dei terremoti, danni rilevanti»
Una mutua in crescita nonostante le difficoltà, dai danni ingenti causati dalle piogge degli ultimi tempi al contesto finanziario internazionale complesso. «Abbiamo superato il milione di soci» annuncia il presidente di Itas Fabrizio Lorenz (nella foto). «Il futuro? Declinare meglio la mutualità».
TRENTO Sono passati due anni da quando Fabrizio Lorenz è diventato presidente di Itas Mutua — passando per la conferma dell’assemblea dell’aprile del 2018 — al termine di un periodo turbolento per la più antica mutua assicuratrice italiana, seguito alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’ex direttore generale Ermanno Grassi. Oggi i tempi paiono cambiati e Lorenz si sofferma su presente e futuro della compagnia.
Presidente, che 2019 è stato per Itas?
«Ci aspettiamo un anno positivo, nonostante non sia stato semplice. I danni collegati a questo ultimo periodo di pioggia sono ampiamente superiori a quelli di tutti gli ultimi terremoti avvenuti in Italia, dall’Aquila all’Emilia. È stato un disastro e anche noi siamo stati toccati perché siamo presenti in tutta la Penisola: gli importi di liquidazioni di danni sono rilevanti, alcuni settori hanno toccato il massimo della copertura catastrofale. Stiamo comunque proseguendo il nostro percorso di sviluppo e consolidamento della mutua, peraltro in un contesto finanziario internazionale molto difficile: i tassi negativi per quanto riguarda la redditività dei titoli e anche dei titoli di Stato ha riflessi non secondari sulle nostre gestioni».
Può fornire qualche numero relativo alla crescita?
«Non nel dettaglio, ma nel settore Vita stiamo sviluppando in modo particolare la nostra attività. Partirà a breve un importante progetto sul fronte della previdenza integrativa: cercheremo di azzerare o comunque di ridurre al livello più basso possibile i costi relativi a favore dei nostri soci per far sì che possano godere di una previdenza integrativa ottimale».
Quanto al comparto danni?
«Il mercato cresce e taglia purtroppo il mercato sottoassicurato storicamente e normalmente, quindi ci si scontra sempre con queste difficoltà oggettive. Noi continuiamo a crescere e cerchiamo sempre di avere un equilibrio tecnico perché è fondamentale per lo sviluppo della mutua».
I soci, invece?
«Abbiamo superato il milione».
Dopo le vicende degli ultimi anni a che punto siete con l’attività di controllo interno?
«Abbiamo cercato di rafforzare tutte le funzioni di controllo interno dell’azienda, da quelle di compliance all’internal audit, dall’attuariato al risk management. Il processo è stato completato in maniera soddisfacente, ma l’impegno sarà mantenuto anche nel prossimo futuro».
La sede di Trento è stata potenziata con nuove competenze?
«Tutte quelle strategiche, da quelle di controllo a quelle finanziarie, assicurative e liquidative sono accentrate su Trento, il nostro obiettivo è sviluppare ulteriormente questa sede. La nostra articolazione territoriale ci vede presenti anche a Milano, che è una piazza interessante, e Genova, che lo può essere per gli aspetti legati al trasporto marittimo ad esempio: cercheremo di trovare delle specializzazioni».
Obiettivi per il futuro?
«Crescere nella declinazione della mutualità, farla percepire come qualcosa che possa essere parte della vita dei nostri soci assicurati, inserendo a loro favore i benefici di mutualità. Presenteremo dei progetti sul tema già da quest’anno».