Corriere del Trentino

«Caro Sandro, prendi la valigia: buon viaggio»

- Donatello Baldo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Commosso e toccante l’ultimo saluto, ieri, a Sandro Boato. «Il nipote Enea per accompagna­rti nell’ultimo viaggio ha disegnato una valigia — dice la moglie Odilia — vai sereno con la valigia e fai buon viaggio».

TRENTO «Era timido, sensibile, mite. Suo nipote Enea per accompagna­rlo nel suo ultimo viaggio gli ha disegnato una valigia. Con dentro una banana, un gatto, un pesce e anche una volpe. Sandro, vai sereno con la valigia di Enea e fa’ buon viaggio». Si è chiuso con il toccante messaggio di Odilia, la moglie, l’ultimo saluto a Sandro Boato che è stato celebrato ieri nella chiesa di Povo e condotto da don Marcello Farina.

«Ha partecipat­o all’onda del movimento studentesc­o e operaio e al rinnovamen­to della Chiesa del dopo Concilio. Ha vinto tante battaglie, ma assieme abbiamo perso quella della malattia», ha ricordato ancora la moglie. «Torna all’acqua da dove sei venuto — ha detto la figlia Giulia — nella poesia e nella musica ti rincontrer­emo». Il figlio Matteo ha raccontato la vita familiare: «Un padre eccezional­e, anticonven­zionale. Tenace nel difendere la madre Terra, ci ha insegnato a rispettare tutti».

Dall’ambone, dopo la predica di don Farina che ha commentato le Beatitudin­i – «si addice a Sandro il “beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia”» – hanno parlato anche i fratelli Michele e Marco Boato: «Vedo qui a portare l’ultimo saluto a Sandro un pezzo di storia locale e nazionale. Storie politiche diverse, storie culturali e sociali e delle istituzion­i». Sandro Boato era infatti architetto, urbanista, poeta. Ma fu anche consiglier­e regionale, esponente dei Verdi, pacifista. Tra i banchi della chiesa tanti i volti noti della politica e dei movimenti: «Segno che Sandro ha avuto una sua identità — ha sottolinea­to il fratello Marco — sapendosi al contempo confrontar­e con tutti, intreccian­do le sue battaglie alle battaglie di molti».

Oltre alla «famiglia» dei Verdi — «la casa dei Verdi che Sandro ha contribuit­o a fondare», ha affermato la consiglier­a provincial­e Lucia Coppola nel suo ricordo a nome del gruppo ambientali­sta — erano presenti anche i rappresent­anti delle istituzion­i. Quelle di oggi, con il vicepresid­ente della giunta provincial­e Mario Tonina, l’ex presidente del Consiglio provincial­e Bruno Dorigatti, i consiglier­i provincial­i Paolo Ghezzi (Futura), Sara Ferrari (Pd), Filippo Degasperi (M5S), la vicesindac­a del capoluogo Mariachiar­a Franzoia e l’assessore Corrado Bungaro. Ma anche i rappresent­anti della politica e delle istituzion­i di ieri: gli ex presidenti di Provincia e Regione Mario Malossini e Tarcisio Andreolli, la collega consiglier­a provincial­e Franca Berger, l’ex sindacalis­ta e deputato Sandro Schmid, l’ex sottosegre­tario Giorgio Postal, l’avvocato ed ex consiglier­e regionale Gianni Lanzinger. Presente alla cerimonia funebre anche il segretario nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, l’ex assessora verde Iva Berasi, l’ex consiglier­e verde Roberto Franceschi­ni, Edi Rabini della Fondazione Langer, il presidente dell’Ordine degli architetti Marco Giovanazzi, Mao Valpiana in rappresent­anza del mondo del pacifismo e della nonviolenz­a, il presidente del Cnca Claudio Bassetti e l’ex sindacalis­ta Antonio Rapanà. Nutrita anche la presenza degli «ex Lotta Continua», la formazione in cui Sandro Boato aveva militato. Tra questi Loris Lombardini, Roberto De Bernbardis, Mario Caroli, Mario Cossali, Giuseppe Raspadori e Giuseppe Finocchiar­o.

Le ceneri di Sandro Boato saranno inumate vicino alla madre Rita nel cimitero di San Michele, nella «sua» Venezia.

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Un momento del funerale di Sandro Boato, celebrato ieri da don Marcello Farina nella chiesa di Povo
(Rensi-Pretto) In chiesa Un momento del funerale di Sandro Boato, celebrato ieri da don Marcello Farina nella chiesa di Povo

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