CREDITO Sentenze affrettate
Un tempo il mondo del credito cooperativo era governato da persone che di fronte ai cambiamenti, alle ragioni del popolo, ai problemi delle cooperative che «protempore» erano chiamati a guidare, si interrogavano, cercavano di approfondire e quindi di dare risposte e soluzioni condivise ai problemi che via via gli si ponevano difronte. Per gli incravattati vertici del Gruppo Ccb pare che questo modo di affrontare le tematiche sia ormai obsoleto. Ecco che allora le frasi riportate sui quotidiani qualche giorno fa, con le quali il presidente del Gruppo Ccb Fraccalossi, descriveva i fatti accaduti durante l’assemblea straordinaria di Mezzocorona (votazione del progetto di fusione tra Cr Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra e Cr Trento), non stupiscono. Dimostrano l’arroganza e l’inadeguatezza di una classe dirigente. È quindi normale, per il numero uno del credito cooperativo trentino, apostrofare i cinquecento e più soci della Cassa rurale Lavis-Mezzocorona-Valle di Cembra, che si sono espressi per il no alla fusione, con l’appellativo di «sobillatori» (chi istigano, insomma, alla ribellione). È normale, in un contesto nel quale da giorni tutta la stampa descrive con parole amare quanto accaduto a Mezzocorona
e gran parte del mondo cooperativistico e politico si interroga rispetto a quanto accaduto, che il ragionier Fraccalossi, pur non essendo stato presente a tale assemblea, si permetta di liquidare con parole che personalmente ritengo pesanti le molte persone che nonostante le difficoltà si sono liberamente espresse? Il numero uno del credito cooperativo trentino prima di emettere sentenze avrebbe dovuto almeno «prendersi la briga di informarsi» sentendo tutte le parti, proprio come prevederebbe l’importantissimo ruolo che ricopre.