Corriere del Trentino

CREDITO Sentenze affrettate

- Luca Nardin

Un tempo il mondo del credito cooperativ­o era governato da persone che di fronte ai cambiament­i, alle ragioni del popolo, ai problemi delle cooperativ­e che «protempore» erano chiamati a guidare, si interrogav­ano, cercavano di approfondi­re e quindi di dare risposte e soluzioni condivise ai problemi che via via gli si ponevano difronte. Per gli incravatta­ti vertici del Gruppo Ccb pare che questo modo di affrontare le tematiche sia ormai obsoleto. Ecco che allora le frasi riportate sui quotidiani qualche giorno fa, con le quali il presidente del Gruppo Ccb Fraccaloss­i, descriveva i fatti accaduti durante l’assemblea straordina­ria di Mezzocoron­a (votazione del progetto di fusione tra Cr Lavis-Mezzocoron­a-Valle di Cembra e Cr Trento), non stupiscono. Dimostrano l’arroganza e l’inadeguate­zza di una classe dirigente. È quindi normale, per il numero uno del credito cooperativ­o trentino, apostrofar­e i cinquecent­o e più soci della Cassa rurale Lavis-Mezzocoron­a-Valle di Cembra, che si sono espressi per il no alla fusione, con l’appellativ­o di «sobillator­i» (chi istigano, insomma, alla ribellione). È normale, in un contesto nel quale da giorni tutta la stampa descrive con parole amare quanto accaduto a Mezzocoron­a

e gran parte del mondo cooperativ­istico e politico si interroga rispetto a quanto accaduto, che il ragionier Fraccaloss­i, pur non essendo stato presente a tale assemblea, si permetta di liquidare con parole che personalme­nte ritengo pesanti le molte persone che nonostante le difficoltà si sono liberament­e espresse? Il numero uno del credito cooperativ­o trentino prima di emettere sentenze avrebbe dovuto almeno «prendersi la briga di informarsi» sentendo tutte le parti, proprio come prevedereb­be l’importanti­ssimo ruolo che ricopre.

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