Corriere del Trentino

Senza patente evita l’alt: giovane nei guai

Data anticipata rispetto alle previsioni. La Svp: «Preferivam­o il 10». Andreatta: siamo pronti

- Marika Giovannini

È stato bloccato dalla polizia stradale dopo un inseguimen­to di sette chilometri un ventenne di Terzolas. Il giovane, che era senza patente, ha forzato il posto di blocco della polizia.

TRENTO Qualcuno aveva già abbozzato qualche ipotesi. Ma, calendario a l l a ma n o , lo sguardo si era naturalmen­te rivolto verso la parte finale di maggio. Seguendo di fatto la programmaz­ione delle ultime elezioni. Invece la giunta regionale, riunita ieri mattina, ha un po’ scompagina­to le carte, indicando la data del 3 maggio per la tornata elettorale che la prossima primavera cambierà il volto di molte amministra­zioni del Trentino Alto Adige. Capoluogo trentino compreso.

Lo ha comunicato, al termine della riunione dell’esecutivo, l’assessore agli enti locali Claudio Cia (l’atto ufficiale è in ogni caso un decreto firmato dal presidente della giunta regionale), fissando anche la data dell’eventuale ballottagg­io: i comuni che non riuscirann­o a scegliere il sindaco al primo turno dovranno tornare alle urne due settimane dopo, il 17 maggio.

Cinque anni fa, nel 2015, gli elettori erano stati chiamati a esprimersi il 10 maggio, nel 1995 si era arrivati addirittur­a alla prima domenica di giugno. Questa volta, invece, la Regione ha deciso di anticipare. «La nostra preferenza, in realtà, era per il 10 maggio. Lo avevamo anche detto» ha ammesso Philipp Achammer, Obmann della Svp. Lasciando dunque la «responsabi­lità» dell’anticipo agli alleati trentini. I quali però non si sono scomposti. «Impossibil­e scegliere altre date» hanno spiegato i rappresent­anti del centrodest­ra t re nti no. Se il 10 maggio, infatti, è stato scartato per evitare concomitan­ze con l ’a dunata degl i Al pi ni (quest’anno a Rimini) — appuntamen­to imperdibil­e per tantissimi trentini — il 17 è stato accantonat­o dall’Alto Adige per altri eventi in calendario. Mentre il 24 maggio è stato bocciato perché il turno di ballottagg­io sarebbe «sconfinato» nel mese di giugno, «periodo — è stato detto — di ferie».

Eppure il 3 maggio appare una data ravvicinat­issima, in un quadro politico ancora tutto da definire. E in amministra­zioni che hanno programmi e agende già ben cadenzate. Da oggi alle elezioni, di fatto, mancano meno di cinque mesi. E a Trento — dove si giocherà la sfida più delicata di tutta la tornata primaveril­e — gli schieramen­ti sono ancora alle prese con definizion­e dei confini delle coalizioni, elaborazio­ne dei programmi e soprattutt­o scelta dei candidati e del candidato sindaco. L’intenzione di tutti sembra quello di lasciar passare le festività natalizie. E magari anche le elezioni in Emilia Romagna di fine gennaio. Ma l’anticipo della scadenza primaveril­e rispetto alle prospettiv­e precedenti potrebbe costringer­e le forze politiche a stringere i tempi, per evitare di trovarsi a ridosso del voto con un candidato sindaco da dover presentare alla ci t t à. Una eventualit­à non proprio peregrina, visto che tutti sembrano intenziona­ti a orientarsi verso una figura della cosiddetta «società ci vi l e » . Che quindi avrà bisogno di più tempo per essere conosciuta dagli stessi elettori.

Non solo. A dover accelerare saranno anche le giunte attuali. Quella del capoluogo in primis, vista la scaletta predispost­a dal sindaco Alessandro Andreatta non più di una settimana fa. Ad attendere un’approvazio­ne entro la fine del mandato infatti, oltre al bilancio (che approderà in Aula questo pomeriggio per l’avvio della discussion­e generale), c’è anche la seconda adozione del Piano regolatore generale. Che non s a r à un passaggio facile per l’attuale esecutivo (il capogruppo della Civica Trentina Andrea Merler ha prospettat­o centinaia di e mend a ment i n e l caso di mancata apertura su alcuni aspetti). Non solo: sul piatto ci sono partite strategich­e come il piano turistico, il regolament­o di convivenza tra residenti e locali (le cosiddette regole della «movida»). E, ancora, il piano guida della zona della Destra Adige, che prevede il ridisegno dell’area a ridosso dell’abitato di Piedicaste­llo con il polo espositivo. Un «piatto» ambizioso. Che rischia di scontrarsi contro il muro temporale.

«Per noi non cambia molto» minimizza il sindaco di Trento. Che non esprime giudizi rispetto alla decisione della giunta regionale. E detta le scadenze. In ogni caso ravvicinat­e: «Entro il 18 marzo dovremo far tutto. Era una data che ci eravamo già prefissati». Ma è chiaro che si potrà respirare un po’ meno. E gli atti, tranne quelli urgenti — se ce ne saranno — dovranno essere anticipati il più possibile.

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Ai vertici Sopra il presidente della Regione Arno Kompatsche­r. Sotto i sindaci Andreatta e Valduga

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