Carenza di medici, si valuta una riorganizzazione del personale
Segnana sulla pediatria di Cognola «Pochi bambini, non si assume»
Ottimizzazione delle risorse e diffusione territoriale. Due obiettivi sulla carta ugualmente degni di lode, ma che all’applicazione pratica vanno in conflitto l’uno con l’altro ed entrambi con le esigenze della comunità. La strategia d’azione della Provincia in tema di sanità si scontra con un problema di carattere nazionale: la penuria di nuovi medici che vadano a sostituire i colleghi all’alba della pensione. Il progressivo invecchiamento della popolazione non risparmia i custodi della salute pubblica. Se finora su base nazionale andavano in pensione ogni anno circa 7800 medici di base, nei prossimi tre o quattro anni ci sarà l’impennata con 2.000-2.500 pensionamenti all’anno fino al picco dei 3.000 nel 2023. Una situazione che in alcune zone del nord Italia si tradurrà in una carenza d’organico sul territorio e che andrebbe affrontata con il giusto anticipo. «Al momento in Trentino non abbiamo zone particolarmente carenti — commenta l’assessora Stefania Segnana — e abbiamo bandito i concorsi per coprire i pochi territori sguarniti. Alcuni paesi sono difficili da coprire non perché non ci siano medici, ma proprio per la collocazione dei paesi stessi. L’obiettivo è cercare di andare incontro a questa situazione riorganizzando i medici già presenti sul territorio». La stessa problematica riguarda molti altri settori della sanità come quello di pediatria. È della settimana scorsa la notizia che a fine anno l’ambulatorio di via Julg a Cognola terminerà la sua attività. Anche in questo caso la causa è il legittimo pensionamento del dot to r
Mirabassi. La reazione dei genitori e della comunità è stata immediata e, dopo aver intrapreso una raccolta firme, si sono rivolti all’assessora. «Il problema dovuto al fatto che ci sono meno bambini, non a sufficienza da giustificare l’assunzione di un nuovo medico — ha detto Segnana — Ma per venire incontro alle esigenze della cittadinanza abbiamo invitato i pediatri attivi sul territorio ad aprire il proprio secondo ambulatorio a Cognola». Una soluzione che dovrebbe permettere di mantenere aperto il polo almeno qualche giorno in settimana. Peri circa 900 bambini di Cog nola, Mar tigna no e San Donà si aprono ora due strade: il ricollocamento presso un altro polo pediatrico della città, fino a capienza e la speranza nella buona volontà di altri medici disposti a dividersi tra due ambulatori.