«Io, diavolo corretto: vicenda deformata dopo quel video, Ora ricevo minacce»
VIPITENO «Parliamo volentieri di Krampus ma lasciamo fuori da questo tavolo alcuni dei pregiudizi assurdi che ho letto in questi giorni. Raccontiamo cosa accade veramente». Il presupposto non può che essere condivisibile per una chiacchierata con Daniele Lorenzi che per oltre 15 anni ha vissuto tutta la trafila della tradizione di Vipiteno: da Tratzer (disturbatore) a Krampus. «Quello che più mi dispiace di questa vicenda è come si sia deformata la realtà. Uno stravolgimento alimentato dai social che incute un certo timore».
Partiamo dal video.
«Sì. Prima di tutto non ha nulla a che fare con la sfilata ma è accaduto durante la foto ufficiale dopo la vestizione. Abbastanza ovvio considerando che è fatto alla luce del giorno e la sfilata è nel tardo pomeriggio. I Tratzer arrivano apposta per rovinare gli scatti e i Krampus reagiscono. Il gioco della parti. Sorvolo sulla follia mediatica legata ad eventuali stranieri presenti e picchiati. Sui social ci sono arrivate minacce come “Pagherete tutto”. Assurdo. Per un qualcosa che non abbiamo mai fatto».
Però il video era violento…
«Se non conosci cosa la tradizione quel video è violentissimo, non violento. Poi scopri che il presunto picchiato fa parte della scena e magari che è anche bardato con più pantaloni, guanti rinforzati e una serie di protezioni proprio perché va a provocare quei colpi. A quel punto forse cambia la sensibilità».
Ma perché qualcuno dovrebbe trovare divertente farsi picchiare da un Krampus?
«Perché, all’interno della tradizione, è una sorta di passaggio necessario. Per diventare Krampus qui ci sono dei criteri piuttosto stringenti. Prima di tutto devi essere nativo di Vipiteno, poi devi essere una persone che si spende per la comunità (nell’associazionismo o nei vigili del fuoco per esempio) e non devi avere screzi evidenti con altre persone della città. Oltre a questo è importante avere un passato da provocatore, da Tratzer. Io stesso l’ho fatto e davvero per noi era un appuntamento atteso tutto l’anno».
Però un ferito c’è stato.
«Non sto dicendo che non può capitare e nessuno di noi Krampus ha messo in discussione la veridicità del video. Quello che contestiamo e che ci si accusi di mettere in atto violenza gratuita. Tutta la manifestazione è normata dalle leggi e da regole non scritte che sono sacre. Una di queste è non toccare chi non vuole essere coinvolto. Non esiste che i Krampus attacchino chi non è parte della sfilata in senso stretto. Può sempre capitare, tuttavia, che nell’evidente caos che si crea tra i provocatori che scappano e la gente che spinge si verifichi qualche infortunio. Nel caso specifico pare che lo stesso ferito abbia riconosciuto una casualità accidentale di quanto accaduto. Si cercherà, in ogni caso, una mediazione perché mai nessuno vuole fare del male. Anzi, l’associazione spesso ha risarcito danni involontari causati durante la sfilata oppure indumenti sporcati con il grasso».
Qualcuno vi accusa di essere un po’ troppo “carburati” con l’alcol…
«Non è così. È successo, qualche volta, che chi è stato visto con qualche birra di troppo in corpo prima della sfilata sia stato fatto svestire e mandato a casa. Non scherziamo. Abbiamo regole ferree anche noi e non esiste che si vada in sfilata ubriachi».