Lorenzi-Libra, un Natale che celebra la diversità
Riva del Garda: in mostra l’arte di Lorenzi e di Libra Un Natale senza paura
Il Natale in Europa è tempo di mercatini, di famiglia e di luci, ma purtroppo da qualche anno anche di allerta terrorismo e di paura. E allora ecco sorgere tra le bancherelle le barriere antintrusione. Blocchi di cemento grigio, simbolo della diffidenza e delle difficoltà di convivenza di questo momento storico, che a Riva del Garda si colorano grazie alla mostra «Diversità di sguardi per conoscere la diversità del mondo».
L’idea è della fotografa Francesca Lorenzi e vede il coinvolgimento dello street artist di Dro Tiziano Tonoli, in arte Libra.
«Questo progetto – spiega Lorenzi – desidera mettere in risalto la differenza, non solo fisica ma anche culturale, di ogni singolo individuo. Valorizzare la sua unicità. L’obiettivo è sottolineare come, nel rispetto reciproco, l’accoglienza possa divenire ricchezza e crescita».
E allora ecco che le diciotto barriere ant intrusione che portano al Villaggio del Gusto in piazza Garibaldi sono state «foderate» con delle coppie di pannelli che invitano al dialogo.
Da un lato vi sono le fotografie scattate dalla Lorenzi nei suoi viaggi nei diversi continenti dal 2010 a oggi, soprattutto in Africa e Asia – in particolare in Etiopia, Birmania, Nepal e India – mentre dall’altra le stesse fotografie sono state trasformate in graffiti da Libra. Perlopiù ritratti, primi piani e dettagli di mani che si incontrano, gli scatti veicolano attraverso gli sguardi dei loro protagonisti di tutte le età, i sessi e le etnie, i valori universali del Natale, quali la pace e il rispetto reciproco. A rafforzare questi concetti, anche alcune parole chiave che guidano il cammino del visitatore, quali integrazione, tolleranza, energia, futuro, sogno e accoglienza. Ciascuna coppia di pannelli è accompagnata da una targhetta con l’indicazione del luogo del mondo in cui la foto è stata scattata e da una citazione a tema dedicata. La mostra si completa con un’installazione contro la violenza sulle donne.
«Al pari dell’inclusione sociale – spiega Lorenzi – si tratta di un tema estremamente attuale e perciò non mi sembrava giusto fare finta di niente».
L’elemento si compone di un tappeto rosso su cui poggiano gli altri oggetti che oggi ricorrono nelle manifestazioni e nella memoria collettiva per non dimenticare le vittime di fem mini ci dio, ovvero una panchina e quattro paia di scarpe dello stesso colore. Ad accompagnarle un quadro, che rievocagli scritti della giornalista Oriana Fallaci, secondo cui: «Essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai».
«Questa frase – dice ancora la fotografa rivana – mi ha colpita, perché è minimale e incisiva. Sono parole ritratte, che in poche righe ti aprono un mondo. E oggi, riuscire a costruire la profondità senza rinunciare alla brevità è fondamentale per farsi ascoltare, perché le persone sono sempre di corsa e rischiano di non starti a sentire. Io, invece, volevo che su questi volti e su questa panchina si fermassero a riflettere, anche solo un istante».
Aperta fino al 6 gennaio, la mostra non è solo un virtuoso esempio di creatività e arredo urbano, ma anche una straordinaria fiaba di Natale. Tutte le opere di Libra – su cui l’artista lavora da quest’estate – sono infatti in vendita e i ricavati saranno devoluti alla fondazione «Senza Frontiere» onlus per sostenere gli studenti della Rarahil Memorial School di Kirtipur, un’istituzione scolastica, nata nel 1998 dal sogno del noto alpinista mantovano Fausto De Stefani per favorire la scolarizzazione di base e l’avviamento professionale in Nepal.
E allora, tra una visita alla simpatica «accademia degli elfi» o alla Rocca trasformata in «officina di Babbo Natale» e una tappa tra i profumi e i sapori trentini nel Villaggio del gusto, non resta altro da fare, se non scendere sul lungo lago e lasciarsi trascinare da questa maratona di solidarietà, sicuramente portatrice dei valori più profondi delle festività in arrivo.
Opere sulle barriere antintrusione del centro per valorizzare l’unicità di ogni individuo. L’obiettivo: favorire l’accoglienza come ricchezza di tutti