Turris Babel analizza il tunnel del Brennero «Rigenerazione urbana»
TRENTO Il tunnel del Brennero «modificherà il territorio» di Trentino e Alto Adige: «Non è possibile guardare a questa opera soltanto da un punto di vista infrastrutturale — sottolinea quindi l’architetto Alberto Winterle — ma è necessario affrontarla anche dal punti di vista paesaggistico e urbanistico». Una considerazione che riassume il contenuto della rivista Turris Babel — diretta da Winterle — che dedica il prossimo numero a una disamina approfondita sugli effetti e sulle ricadute del nuovo tracciato ferroviario in regione. Un’edizione che si affida, oltre che a urbanisti e architetti, anche al lavoro fotografico di Davide Prebellini.
«Questa rivista — spiega Winterle — si occupa dei temi legati all’architettura, all’urbanistica e al paesaggio. Non è la prima volta che approfondiamo questioni che toccano da vicino il territorio trentino e altoatesino: abbiamo prodotto numeri monografici su Bolzano, sulla costruzione in alta quota. Questa volta ci siamo concentrati su un’opera che avrà un impatto notevole, il nuovo tracciato ferroviario». Che, sottolinea Winterle, «non è soltanto il tunnel di base»: «Questa è forse la parte tecnica più difficile, più impegnativa. Ma non ha alcun valore se non sarà unita agli altri interventi, soprattutto i bypass delle città capoluogo di Trento e di Bolzano».
Tra gli autori che hanno contribuito al numero in uscita di Turris Babel anche il Commissario per il Tunnel del Brennero Ezio Facchin: «La realizzazione in corso della Galleria di Base del Brennero — scrive — rappresenta una occasione di riflessione non rinviabile. Il cambiamento del sistema infrastrutturale determinerà un nuovo modello di mobilità dei cittadini. Sarà necessario attrezzare il territorio di servizi coerenti con i nuovi modelli di vita e nello stesso tempo verrà richiesta l’attuazione di un efficace piano di conservazione e valorizzazione dell’ambiente».
Prospettive che necessitano di uno «sguardo di sistema», quello che coglie anche l’urbanista Francesco Sbetti nel suo contributo dal titolo «Il nodo di Trento»: «A Trento il quadruplicamento della linea ferroviaria del Brennero ha reso concreta la prospettiva di avviare una vera e propria rigenerazione urbana. La circonvallazione ferroviaria delle merci a Trento costituisce la straordinaria opportunità di spostare traffici con i loro carichi di emissioni, rumori in primo luogo». Sempre su Trento, le potenzialità sono anche quelle di «eliminare l’effetto barriera che da 100 anni divide la città di Trento consentendo di ipotizzare l’interramento del tratto cittadino della linea ferroviaria». Ma ci sarebbe una terza opportunità secondo Sbetti: «Il trasporto pubblico locale e la possibilità di garantire buone connessioni sovralocali».
«L’uscita dal tunnel rappresenta metaforicamente un momento positivo — scrive Winterle nel suo editoriale — la fine di un percorso difficile o problematico. Ma prima di uscire bisogna ovviamente entrare, effettuando un’esperienza o un tratto di strada utile a comprendere ciò che ci circonda». Quello che si propone di fare la rivista Turris Babel, che oggi sarà presentata a Merano con il patrocinio della Fondazione Architettura Alto Adige, Provincia di Bolzano e Comune di Bolzano.