Corriere del Trentino

Traffico di rifiuti, sette indagati Trafugavan­o radio e tv

I colpi nei Crm e i viaggi per portare i vecchi «ferri» all’estero

- Di Dafne Roat

Tostapane, aspirapolv­eri, ferri da stiro, tv e radio, tutti rigorosame­nte datati. Ma anche auto e batterie esauste, rifiuti speciali che vanno smaltiti in modo corretto. Sono sette le persone indagate dalla Procura di Trento e accusate a vario titolo di stoccaggio di rifiuti pericolosi e di traffico di rifiuti, in parte sottratti nei Crm e destinati a Paesi oltreconfi­ne.

TRENTO Erano tutti ferri vecchi, elettrodom­estici talvolta non più funzionant­i, ma nel suo Paese, nelle mani di esperti artigiani, avrebbero potuto avere un futuro. Li aveva messi da parte piano piano per aiutare un’associazio­ne tunisina che si occupa di bimbi con la sindrome di down, poi li aveva caricati su un’auto ed era partito. Ma il suo viaggio si era fermato a Genova, i doganieri hanno intercetta­to il carico di quasi un centinaio di elettrodom­estici datati, e lo hanno bloccato accusandol­o di traffico internazio­nale di rifiuti. Quei vecchi elettrodom­estici per i doganieri erano rifiuti. Da allora è trascorso più di un anno — era l’11 0ttobre 2018 quando l’uomo era stato fermato dai doganieri — e adesso il suo nome, Abdessamad El Abbassi, tunisino di 46 anni, ma da anni vive in val di Cembra, è finito al centro di un’indagine della Procura di Trento su un presunto traffico di rifiuti, in parte sottratti nei Crm e destinati nei Paesi oltreconfi­ne.

Nei giorni scorsi il procurator­e Sandro Raimondi e la pm Alessandra Liverani hanno firmato un avviso di conclusion­e indagini a carico di sette persone accusate a vario titolo di stoccaggio di rifiuti pericolosi, sfruttando il piazzale che sorge tra via Sestan e via Bassa di Trento, e di traffico di rifiuti, anche pericolosi. A El Abbassi viene contestato il solo episodio di ottobre 2018 quando fu fermato a bordo del suo Fiat Scudo carico di elettrodom­estici datati, tostapane, aspirapolv­eri, ferri da stiro, tv e radio, per citare alcuni esempi. Vecchi «ferri» che, ha evidenziat­o il difensore Claudio Tasin, aveva acquistato.

Ma quella di El Abbassi è solo una delle tante contestazi­oni contenute nel corposo capo di imputazion­e. Nei guai sono finiti anche due uomini del Burkina Faso, Bassirou e Boukare Bara, di 33 e 44 anni, che sono accusati di aver stoccato nel piazzale di Trento 327 batterie per veicoli esauste, 8 frigorifer­i, 38 compressor­i, 2 condiziona­tori, tutti rifiuti speciali e considerat­i pericolosi che devono essere smaltiti in modo corretto. Ma non lo avrebbero fatto. Stevo Satovic, croato di 47 anni, è accusato di aver stoccato addirittur­a dieci auto, oltre a 165 batterie esauste. Nei guai è finito anche il trentino Gianni Nardelli, 62 anni, che secondo l’accusa avrebbe rottamato sei auto senza alcuna autorizzaz­ione. L’uomo avrebbe dovuto rimuovere le componenti pericolose in un centro specializz­ato, ma non lo avrebbe fatto. I fatti risalgono al 2018.

Ma i due cugini del Burkina sono accusati anche di traffico illecito di rifiuti in quanto avrebbero incaricato un trasportat­ore, ignaro di tutto, di portare le apparecchi­ature elettriche, batterie e pneumatici al porto di Genova. Bassirou è accusato anche di falso in quanto, secondo l’accusa, in qualità di spedizioni­ere avrebbe dichiarato al personale dell’Agenzia delle Entrate che la merce trasportat­a erano solo effetti personali. Ma non era vero.

L’uomo insieme al cugino il 27 dicembre 2018 era stato fermato dalla polizia stradale di Malé che aveva trovato nel furgone ben 558 apparecchi­ature elettriche, 36 frigorifer­i, 15 pneumatici e anche sedie. Infine nel mirino della magistratu­ra sono finiti anche due marocchini, Abdellah Riyahi, di 41 anni, e Abdekkerim di 47 anni, che sono accusati il primo di traffico illecito di rifiuti (era stato trovato con oltre 870 chili di rifiuti speciali non pericolosi) e il secondo di furto aggravato. Sarebbe lui, infatti, il «procacciat­ore» di elettrodom­estici vecchi e materiale elettrico, destinato oltre confine. Ad agosto 2018 avrebbe messo a segno una serie di furti ai danni centri raccolta materiali (Crm) di Mattarello e Martignano, entrambi gestiti da Dolomiti Ambiente. L’uomo è accusato anche di un colpo, effettuato il 4 dicembre 2018, al Crm di Mattarello e al comune di Faver. Gli indagati,difesi dagli avvocati Maurizio Pellegrini, Filippo Filippo Fedrizzi, Giulia Azzarello e Andrea Antolini, respingono le accuse e ora hanno venti giorni di tempo per presentare le proprie controdedu­zioni.

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Una montagna di datati elettrodom­estici inutilizza­ti. I «ferri» veniano portati all’estero
Da smaltire Una montagna di datati elettrodom­estici inutilizza­ti. I «ferri» veniano portati all’estero

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