La lettera della figlia di Chico «Papà, tu mi dai la forza»
La lettera della figlia di Forti dalle Hawaii. E il caso arriva anche a « Chi l’ha visto»
«Ho corso la maratona e tu eri con me papà». Jenna Bleu, la seconda dei tre figli di Chico Forti, ha scritto una commovente lettera al padre.
TRENTO L’ultima lettera di Jenna Bleu, la secondogenita di Chico Forti oggi ventitreenne, arriva dopo la massiccia attenzione dei media nazionali e americani degli ultimi mesi. In particolare, dopo la presa di posizione del governo italiano che ha ufficialmente dichiarato di volersi attivare per riportare in Italia Enrico (detto Chico) Forti, videomaker e produttore tentino oggi sessantenne, da vent’anni nelle carceri di Miami dove sconta l’ergastolo per omicidio di Dale Pike, figlio di un imprenditore col quale era in affari per la compravendita di un albergo. Chico si è sempre dichiarato innocente.
«Papà, congratulazioni da parte di tutti noi per i progressi e l’enorme supporto da parte di tutto il mondo alla tua causa». Comincia così la lettera di Jenna Bleu, splendida ventenne, laureata da poco alle Hawaii dove vive con la madre Heather e i fratelli Savannah Sky di 25 anni e Francesco Luce di 21. Che hanno un costante rapporto, telefonico e scritto, con il padre. Jenna nella lettera racconta al padre l’entusiasmo per le novità degli ultimi tempi con i politici Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro che intendono chiedere la grazie, spinti anche dalla trasmissione «Le Iene» che martedì ha mandato in onda la quinta puntata su Chico, concentrando il focus sull’omicidio di Versace nel luglio 1998 e in particolare sul suo presunto assassino, il serial killer Andrew Cunanan, trovato morto su una casa galleggiante, la House Boat. Proprietà acquistata poco tempo dopo da Forti dove realizzò il famoso videoinchiesta «Il sorriso della Medusa» dove metteva in dubbio la ricostruzione fatta dalla polizia di Miami sulla morte di Cunanan. Video che avrebbe reso il trentino un personaggio scomodo, come ricordato in trasmissione, che riprenderà il caso martedì incontrando Chico, che non ha mai smesso di battersi per gridare al mondo la sua innocenza. Perseveranza.
Di questo parla Jenna nella missiva al padre. «Ieri ho finito la maratona e molte volte ho pensato a te — scrive la giovane neolaureata, molto sportiva e impegnata come comparsa in alcune serie tv americane — . La notte prima della gara non riuscivo a dormire a causa di un brutto raffreddore e mi sentivo impreparata... ma quando ho iniziato la corsa avevo una parola in testa: perseveranza».
E poi: « Ho pensato che il dolore che stavo attraversando non era nulla in confronto al dolore che devi provare tu e così ho continuato, ho tenuto duro. Ho finito la gara in 4 ore e 40 minuti (36 minuti in meno rispetto allo scorso anno) sono così orgogliosa di me per la perseveranza». E conclude la sua lettera con amorevoli parole nei confronti del padre: «Non vedevo l’ora di dirti che mi hai aiutato a ispirarmi per riuscire a finire la gara. La mente è così potente e tu in quel momento eri con me, nella mia mente. Ti voglio bene, Jenna Bleu».
Ieri sera anche «Chi l’ha visto?» di Federica Sciarelli su Raitre si è occupato di Chico, con lo zio Gianni in studio, e una testimonianza inedita di un consulente finanziario mai ascoltato finora dalle autorità statunitensi né italiane dice di aver conosciuto il tedesco Thomas Knott, un truffatore, colui che ha meso in contatto Forti con l’imprenditore Antony Pike che vendeva l’albergo. Knott con l’uso di una pistola , avrebbe detto al consulente, avrebbe risolto i suoi problemi, fatto un favore ad un amico e reso felice la polizia. Incastrando Chico.