Via lo sconto in fattura, Artigiani felici
Segatta: la liquidità si sarebbe ridotta. Haller: sgravati di un carico pesante
La Commissione bilancio del Senato ha abrogato lo sconto in fattura. Soddisfatto il presidente degli artigiani Marco Segatta: «Avrebbe comportato una forte riduzione della liquidità» spiega.
TRENTO Per le associazioni degli artigiani era una battaglia che si combatteva da tempo. Ora, un primo verdetto: favorevole. Arriva lo stop allo sconto in fattura per chi effettua lavori che danno diritto all’ecobonus e al sismabonus. Lo prevede un emendamento alla manovra approvato dalla Commissione bilancio del Senato nella tarda serata di martedì. Marco Segatta, Martin Haller e Claudio Corrarati, presidenti delle associazioni degli artigiani del territorio, non possono che esultare.
Nello specifico, l’emendamento si propone di abrogare i commi da 1 a 3ter dell’articolo 10 del decreto Crescita relativo allo sconto in fattura. Nella pratica, verrebbe a decadere il meccanismo per cui la ditta che esegue lavori di ristrutturazione o risanamento energetico in un immobile dovrebbe applicare in fattura uno sconto pari all’incentivo statale, per poi recuperare in cinque anni la somma tramite credito d’imposta.
«Questo avrebbe comportato una riduzione importante della liquidità per le piccole e medie imprese — sottolinea il presidente dell’associazione artigiani del Trentino Marco Segatta — un piccolo artigiano che lavora da solo, inoltre, ha una capienza fiscale ridotta quindi la possibilità di utilizzare questo strumento sarebbe stata molto limitata». Secondo Confartigianato con l’applicazione dello sconto in fattura in cinque anni le piccole imprese del «sistema casa» (costruzioni, installazione impianti, serramenti) registrerebbero riduzioni dal 37% al 58% del fatturato sul segmento interessato dalle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica. «Il percorso per l’abrogazione non è ancora ultimato — aggiunge Segatta — ma questo primo importante passo ci fa ben sperare per il futuro prossimo».
Martin Haller, presidente di Lvh.apa Confartigianato imprese, invece è sicuro: «È ormai praticamente certo che l’articolo 10 del decreto Crescita verrà eliminato senza essere sostituito — sostiene — questa novità rappresenta il miglior regalo di Natale che gli operatori economici potessero ricevere. Ci sgraviamo di un enorme carico che pesava sulle nostre teste. Ottenere degli sgravi fiscali è importante, ma ciò non deve avvenire pesando sulle spalle delle aziende». Haller ringrazia il senatore Dieter Steger e la deputata Renate Gebhard per il lavoro di concerto effettuato sulla tematica (l’emendamento alla manovra però è di Forza Italia, prima firmataria la senatrice Roberta Toffanin, riformulato e approvato dalla Commissione bilancio).
«La battaglia che abbiamo portato avanti come associazione ha finalmente ottenuto i primi risultati concreti. Attendiamo ora l’approvazione definitiva del testo della legge di bilancio e la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale — aggiunge Claudio Corrarati, presidente Cna del Trentino Alto Adige — la nostra Confederazione
ha combattuto questa iattura per artigiani e piccole imprese fin dall’inizio e per lungo tempo da sola, non accettando nessuna ipotesi di compromesso. La fermezza e la chiarezza hanno prevalso».
In Trentino, ricorda ancora Segatta, «un intervento della Provincia permette ai cittadini di fare un mutuo per gli importi della detrazione fiscale in fattura che viene ripagato alla scadenza delle tasse, a giugno, e gli interessi vengono pagati dalla Provincia — spiega — negli anni fra il 2016 e il 2018 è stato un volano molto importante per il territorio. Grazie a questo sistema sono stati effettuati lavori che hanno aiutato le nostre piccole aziende nei momenti di crisi».
L’emendamento ha effetto sui saldi della manovra, in particolare sul Fondo per far fronte a esigenze indifferibili del Mef che viene definanziato e incrementato per i prossimi anni.